Allarme siccità: tutti i piani delle Regioni

Allarme siccità: tutti i piani delle Regioni

La siccità in Italia diventa sempre più un problema grave. In attesa di soluzioni strutturali, le Regioni adottano i primi piani per contrastarla.

La crisi idrica si fa sentire soprattutto nelle regioni del nord Italia. Le precipitazioni sotto la media stanno provocando grossi danni al comparto agricolo e mettono in allerta le amministrazioni locali. Per questo motivo alcune regioni e province autonome stanno mettendo in atto piani per contrastare l’emergenza della siccità.

Dopo l’allarme lanciato dall’Onu e il rapporto dell’Ue è necessario agire in fretta perché a rischio c’è l’approvvigionamento di acqua a uso umano e agricolo nonché quello utilizzato per la produzione di energia. Tra i primi a muoversi verso un risparmio idrico, il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l’ordinanza con cui raccomanda un uso “parsimonioso” delle risorse idriche da parte di tutti, soprattutto in ambito agricolo e si appella anche ai gestori di parchi e giardini.

fiume po siccità

L’idea di Zaia

Nell’ordinanza è previsto anche uno scaglionamento o una turnazione dei prelievi d’acqua particolarmente elevati e a informarne gli utenti, tra cui i gestori di piscine o i proprietari di grandi giardini. I coltivatori di frutta e vigneti dovranno irrigare solo in caso di necessità.

Nella stessa direzione della riduzione al minimo dell’uso idrico anche la provincia di Trento per evitare gli sprechi. Al momento la mancanza di acqua impone di destinarla ad usi prioritari. Nel frattempo, il governatore veneto Luca Zaia sta optando per un piano a livello nazionale “ragionando anche in termini di aridocoltura”. Secondo Zaia bisogna rendere le cave bacini veri e propri, ottimizzando la rete di distribuzione per l’agricoltura, “che è un colabrodo e comporta la perdita dell’80% della risorsa idrica”.

Veneto e Trento collaborano per attuare un piano

Il Veneto ha già adottato un’ordinanza che invita i cittadini a evitare sprechi d’acqua. Veneto e provincia di Trento stanno lavorando insieme per mettere a punto un piano efficace per una migliore gestione delle risorse idriche. “Tempi difficili, come questo impongono di affrontare i macro-problemi sviluppando la massima sinergia fra territori: l’acqua non conosce confini e con il presidente Fugatti conveniamo che serva la massima condivisione di dati, analisi, soluzioni tecnico-scientifiche ha spiegato Zaia.

Nel frattempo si attende un piano nazionale da parte del governo che investa sugli acquedotti perché le condutture sono il problema principale della scarsità di acqua nei territori. La premier Meloni, a cui è stata fatta notare la condizione dei fiumi nel Nord Italia anche in Aula nel siparietto con il deputato dei Verdi, ha pensato ad un commissario straordinario per gestire questa situazione a livello nazionale ma si attendono ancora i primi passi.