L’agenzia ONU per i rifugiati fa il punto della situazione sui migranti. Il numero dei viaggi è diminuito ma è aumentato quello dei morti.
ROMA – Come ogni inizio mese, l’Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) fa il punto sulla situazione sui migranti. I numeri continuano ad essere drammatici: si parla di 1.095 vittime in questo 2018, cioè una ogni 18 arrivi. Cifre che sembrano essere molto più gravi rispetto allo scorso anno, dove a dicembre avevamo raggiunto 2.276 morti. Il rischio di superare questo record è molto alto anche se gli sbarchi sembrano essere diminuiti.
Il mese più difficile per quanto riguarda l’immigrazione dove si è registrato il picco delle persone che hanno perso la vita: una ogni sette sbarchi. Si tratta sempre di uomini, donne e bambini che cercano di fuggire dal loro Paese per provare a costruirsi un futuro in Europa.
Migranti, diminuito il numero delle partenze
Se il numero dei morti sembra destinato a crescere, quello delle partenze è diminuito almeno secondo i dati dell’Unhcr. L’Agenzia fa sapere che i viaggi della speranza sono calati anche se c’è un incremento di persone salvate rispetto alla scorsa estate. Le autorità della Libia hanno tratto in salvo oltre diciottomila profughi tra agosto 2017 e luglio 2018. Cifre maggiori del 38% rispetto allo stesso periodo del 2016 e del 2017.
La paura da parte dell’Unhcr è per tutti i migranti che sono stati riportati in Libia. Queste persone vengono rinchiuse in centri di detenzioni dove la possibilità di morire è molto alta.
Migranti, l’Unione Europea al lavoro per trovare una soluzione
Si apre un mese di settembre fondamentale per la questione migranti. L’Unione Europea è al lavoro per trovare una soluzione tra i Paesi membri che ancora sembra non esserci. Nelle prossime settimane sono previsti dei nuovi incontri, per consentire a tutti gli Stati di accogliere un numero equo di profughi. Questo potrebbe consentire all’Italia di riaprire i porti, che al momento restano chiusi.
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