L’allarme di Unimpresa: “A rischio il 7 per cento dei posti di lavoro dopo lo stop al blocco licenziamenti”

L’allarme di Unimpresa: “A rischio il 7 per cento dei posti di lavoro dopo lo stop al blocco licenziamenti”

L’allarme di Unimpresa sul mondo del lavoro: “A rischio il 7 per cento dell’occupazione dopo lo stop al blocco dei licenziamenti”.

ROMA – Il nuovo allarme sul mondo del lavoro viene lanciato da Unimpresa. Il consigliere nazionale, Giovanni Assi, in un approfondimento, citato dall’Agi, ha precisato come ci potrebbe essere una perdita di posti di lavoro pari al 7% dopo lo stop al blocco dei licenziamenti.

Il Governo – si precisa – ha confezionato l’ennesimo pasticcio pensando bene di continuare ad imporre alle aziende determinati comportamenti al limite dell’incostituzionalità già di fatto violata con l’obbligo della prosecuzione dei contratti a tempo indeterminato“.

Unimpresa critica il Governo

Dure le parole di Unimpresa nei confronti del Governo: “Il pasticcio prevede diverse ipotesi in cui le aziende dovranno identificarsi. Il divieto di licenziamento sarà legato all’utilizzo dell’esonero contributivo che può durare fino a 4 mesi, allungandolo per molte imprese il divieto di licenziamento tra metà novembre e fine anno […]”.

“Appare chiaro – si legge nella note – come la disciplina del blocco ai licenziamenti sia ancora ben lontana dal dettare una disciplina chiara, uniforme e soprattutto compatibile con l’articolo 41 della Costituzione”.

“Servono dei chiarimenti”

L’auspicio – conclude la nota – è che il legislatore possa in tempi stretti fornire a tutti gli operatori del settore dei chiarimenti in ordine alle ulteriori ipotesi di eccezioni al blocco dei licenziamenti. E che soprattutto venga ridata la dignità a quegli imprenditori che continuano a rischiare la loro pelle ridando il loro pieno controllo delle aziende e ponendo fine a questa ennesima violenza“.

Una nuova critica al Governo da parte di Unimpresa con il rapporto tra Palazzo Chigi, sindacati e imprenditori che continua ad essere molto teso. Attesa per l’incontro del 7 settembre quando ci sarà un vertice tra Confindustria e Cgil per cercare di trovare un compromesso in vista di un autunno che si preannuncia molto caldo.