Tutto sul virus Oropouche, dai sintomi alla trasmissione, con un focus sulla situazione attuale e i dati dei contagi in Sud America.
Il virus Oropouche sta creando allarme in Sud America con oltre 8.000 casi registrati e due decessi in Brasile. La diffusione del virus ha colpito anche paesi che non avevano mai registrato infezioni in precedenza, con alcuni casi importati in Italia.
Questa emergenza sanitaria ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a emettere un avviso epidemiologico di alto rischio per le Americhe.
Secondo l’Organizzazione Panamericana della Sanità (OPS), il cambiamento climatico, la deforestazione e l’urbanizzazione non pianificata stanno facilitando la diffusione del virus. Questa situazione richiede una maggiore sorveglianza e una pronta risposta per affrontare la crescente minaccia del virus Oropouche.
Sintomi del virus Oropouche
I sintomi dell’infezione da virus Oropouche includono febbre improvvisa, mal di testa intenso, dolori muscolari e articolari, sintomi che possono essere facilmente confusi con quelli della dengue. La malattia può inoltre causare meningite asettica in alcuni casi, una forma di infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale.
Il periodo di incubazione varia dai 3 agli 8 giorni, dopo i quali i sintomi iniziano a manifestarsi. Sebbene la maggior parte dei sintomi si risolva entro una settimana, possono persistere o ripresentarsi con minore intensità per un mese.
Nei casi più gravi, l’infezione può coinvolgere il sistema nervoso centrale, portando a complicazioni come meningiti ed encefaliti. Inoltre, il 15% dei pazienti può presentare una tendenza al sanguinamento anomalo, rendendo necessaria una tempestiva attenzione medica.
Modalità di trasmissione
La trasmissione del virus Oropouche avviene principalmente attraverso la puntura di moscerini del genere Culicoides paraensis. Anche altri insetti, come le zanzare Culex quinquefasciatus e Aedes serratus, possono fungere da vettori. Le condizioni ambientali e il cambiamento climatico hanno creato un habitat favorevole per questi insetti, aumentando il rischio di diffusione del virus.
Nel 2024, fino alla fine di luglio, sono stati riportati 8.078 casi di infezione in cinque paesi delle Americhe: Brasile (7.284 casi, inclusi due decessi), Bolivia (356), Colombia (74), Cuba (74) e Perù (290). La rapida urbanizzazione e la mancanza di infrastrutture adeguate per la gestione degli insetti vettori hanno contribuito alla diffusione del virus, rendendo necessarie misure di prevenzione e controllo più efficaci.