Follia dei complottisti: all’asta lo sperma dei non vaccinati

Follia dei complottisti: all’asta lo sperma dei non vaccinati

Arriva l’ultima follia dei complottisti, la vendita all’asta online dello sperma dei non vaccinati.

Guo Wengui, miliardario cinese in esilio negli Usa, con idee complottiste e trumpiane ha avuto un’idea abbastanza folle: la vendita online di sperma dei non vaccinati messa all’asta. Per Wengui questa trovata sarà il “futuro Bitcoin“.

Si tratta dell’ultima tesi complottista no vax secondo cui lo sperma degli uomini che non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid sarà molto richiesto. Questa ipotesi si basa sulla teoria che i vaccini causano infertilità.

L’ideatore di questa trovata, già in esilio perché ricercato nel suo Paese per frode finanziaria, a metà marzo è stato arrestato per presunta frode accusato di aver tentato di estorcere 1 miliardo di dollari ai suoi follower.

Ora intende organizzare un’asta sul social network conservatore Gettr. “Sperma e ovuli dei nostri compagni di lotta saranno messi all’asta sulla nostra piattaforma Gettr tra il 1 e il 6 giugno“. Il miliardario è stato stretto collaboratore di Steve Bannon, l’ex consigliere di Donald Trump.

Manifestazione Trump

La teoria per i seguaci complottisti può “salvare il futuro dell’umanità”

Wengui sostiene di avere in magazzino quasi 6.000 ovuli e “qualche milione di spermatozoi” da donatori non vaccinati. Questo nuovo tipo di asta includerà anche “il mio sperma, naturalmente”. I suoi seguaci vedono questa proposta come un’opportunità per “salvare il futuro dell’umanità”. Il progetto fa parte del cosiddetto movimento del “sangue puro”, che sostiene che il vaccino Covid-19 contamina il corpo. Chi sostiene queste teorie antiscientifiche rifiuta le trasfusioni da parte di persone vaccinate così come il loro sperma.

Alcuni complottisti hanno dichiarato che lo sperma dei non vaccinati è addirittura “il nuovo oro bianco”. Ed è anche partito il merchandising. Secondo l’esperto John Gregory, “queste aste seguono uno schema ben noto, in cui le persone che diffondono disinformazione anti-vaccini vendono prodotti per trarre profitto dalle loro false affermazioni”.