L’alleanza possibile tra Renzi e Calenda

L’alleanza possibile tra Renzi e Calenda

Anche il sindaco di Milano Beppe Sala vede questo progetto necessario ed è pronto a sostenere la causa.

Matteo Renzi con Italia Viva e Carlo Calenda con Azione vengono da un passato comune al Pd e dagli stessi trambusti con i dem capeggiati da Enrico Letta. Ma i due hanno la stessa visione centrista che si oppone sia al centrodestra sia a questo centrosinistra dominato dai grillini, insofferenti ad entrambi. L’unione tra i due è possibile anche se non immediata. Ma potrebbe essere un’occasione per una reale terza via.

Europeisti e atlantisti, i valori di Renzi e Calenda sono molto simili tanto che entrambi hanno un modello di riferimento: Emmanuel Macron. Entrambi puntano a creare un centro riformista sulla scia di quello creato in Francia dal presidente Macron. Come li descrive Cerasa sul Foglio, hanno caratteri complicati ma sono strategici e ambiziosi e vanno dritti al loro obiettivo. Qualità non da poco nel quadro politico odierno che vede coalizioni e partiti traballare e vacillare di continuo.

Un altro punto in comune è il premier Draghi. Renzi vuole creare “un’area Draghi” dove andrebbero tutti quelli che si riconoscono con il presidente del Consiglio. Calenda vuole rendere Azione grande tanto da permettere a Draghi di restare al suo posto alle prossime politiche. In sostanza, vogliono la stessa cosa: un terzo polo che vede Mario Draghi al comando.

Matteo Renzi

L’attrazione al centro di Renzi e Calenda li rende più vicini

Il progetto che entrambi hanno è destinato a diventare un progetto unico se vuole realmente creare problemi al centrodestra e al centrosinistra. Per essere incisivi e rubare i voti ai populisti di destra e di sinistra devono unire le forze, e abbandonare i risentimenti dato che quello che vogliono è la stessa cosa. Ci sarà da lavorare su alcuni dettagli: Calenda vuole che Renzi si decida e non faccia promiscue alleanze come accaduto per le amministrative. Inoltre, il romano è abituato a viaggiare in solitaria come accaduto alle amministrative di Roma.

Il sindaco Sala si dice disposto ad aiutare a dar vita ad “un programma progressista ed ecologista” per sfidare gli istinti antisistema del paese. Per il sindaco milanese è un’esigenza concreta nel paese quella di aggregare le forze che hanno a cuore l’agenda Draghi.