Tutti gli allenatori del Milan, dal 1900 a oggi!

Tutti gli allenatori del Milan, dal 1900 a oggi!

Tutti gli allenatori del Milan, da Kilpin a Vincenzo Montella: la lunga storia della panchina rossonera.

Lunga, lunghissima la lista degli allenatori del Milan dall’alba della società rossonera. Alcuni hanno scritto le pagine della storia a suon di trofei, altri sono nelle pagine nere del club, alcuni sono finiti nell’oblio.

Allenatori Milan, storia in bianco e nero

Posto d’onore al primo allenatore rossonero, colonna portante del Milan e creatore di tutto: Herbert Kilpin, vincitore dei primi due Scudetti rossoneri (1900-1906). A lui seguì per un anno Daniele Angeloni (Scudetto), il quale fece poi posto a Giannino Camperio. Seguirono gli anni della Commissione Tecnica, poi dal 1919 al 1921 fu il turno di Guido Moda. L’anno successivo la carica rimase vacante, sì all’epoca accadeva, mentre dal 1922 fu Ferdi Oppenhein a prendere in mano le redini della squadra per due anni, quando lasciò il posto a Vittorio Pozzo. Il 1926 fu l’anno del ritorno di Moda, poi Burgess (’26-’28), Koning (’28-’31), Banas (’31-’33), Jozsef Viola, Adolfo Baloncieri, William Garbutt e poi la lunga parentesi, dal 1937 al 1940 di Jozsef Banas, in panchina con Hermann Felsner prima e Viola poi. Negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale il Milan torna a parlare italiano con Guido Ara e Busini III (1940-1941), Mario Magnozzi dal ’41 al ’43 e Giuseppe Santagostino dal 1943 al 1945. Il tricolore svetta ancora nella stagione 1945-1946 (Adolfo Baloncieri) e fino al 1949 con Giuseppe Bigogno. Nella parentesi Czleizer-Busini III (1949-1952) il Milan torna a vincere lo Scudetto. Meno fortunata l’esperienza di Busini con Mario Sperone (1952-1953). L’anno successivo arriva in panchina Arrigo Morselli, prima accompagnato e poi sostituito da Bela Guttman (1954-1955).

Allenatori del Milan: Liedholm dopo la ‘scoperta’ dell’America del Sud.

Nel 1955 la guida del club passa a Hector Puricelli, ma è con Giuseppe Viani (1956-1958) che i rossoneri tornano a cucirsi il tricolore sul petto. Il Milan dei grandi successi inizia a prendere forma: Luigi Bonizzoni porta in bacheca un altro Tricolore, Paolo Todeschini spalanca le porte a Nereo Rocco (1961-1963) che con uno Scudetto e una Champions League apre alla società la via del successo anche in Europa. L’addio del Paron è un trauma che Luis Carniglia non riesce ad attenuare. Ma Liedholm sì. Con lo svedese il Milan non vince ma getta forse le basi del vero grande Milan.

Nereo Rocco e Pierino Prati

Tornerà Liedholm per la stella

Arturo Silvestri passa nella storia rossonera avvolto nell’anonimato ma apre le porte al ritorno, stavolta più duraturo di Nereo Rocco che dal ’67 al ’72 vincera sostalmente tutto. Dal 72 al Paron si accompagna e si avvicenda un certo Cesare Maldini; il tandem andrà avanti fino al ’74 quando il Milan piazza il colpo Trapattoni. Dopo la parentesi Giagnoni (1974-1975), si susseguono Trapattoni-Rocco nella stagione ’75-’76, e Giuseppe Marchioro nel campionato seguente, esonerato alla quindicesima giornata per fare posto a Nereo Rocco che porta a casa l’ennesimo trofeo: la Coppa Italia. Il Milan di questi anni, come avverrà anche dopo in realtà, ama i grandi ritorni. Il più riuscito fu sicuramente quello di Liedholm che tra il ’77 e il ’79 condurrà la squadra alla conquista del decimo Scudetto, quello della stella.

Da Liedholm… a Liedholm!

Gli anni ’80 si aprono con Massimo Giacomini, protagonista di due stagioni senza trofei. Nel 1981-1982 le redini passano a Luigi Radice, sostituito in corsa da Italo Galbiati, con cui il Milan torna a trionfare in Europa. Seguono due anni con Ilario Castagner, poi tre con Liedholm. Nella stagione 1986-1987 lo svedese cederà il passo a Fabio Capello, ma di lui torneremo a parlare.

Il grande Milan: Arrigo Sacchi e Fabio Capello

Il giovane e inesperto Capello non viene confermato e alla guida del Milan arriva un allenatore-scommessa, un certo Arrigo Sacchi, pronto a mettere a tacere le critiche con otto trofei in quattro anni. Il Diavolo è sul tetto d’Italia e d’Europa. Dal 1991 al 1996 i rossoneri, come spesso accaduto, guardano indietro e pescano dal mazzo degli ex Fabio Capello, ora sì pronto per allenare il Milan. Più che pronto come confermanoi sei titoli conquistati. La stagione 1996-1997 è quella dei tre allenatori con il Milan prima nelle mani di Giorgio Morini, poi Oscar Tabarez e infine Arrigo Sacchi, chiamato a limitare i danni.

Gli allenatori del Milan dopo Sacchi

Stavolta a fine anno sarà Arrigo Sacchi a lasciare la mano a Fabio Capello che stavolta chiude la stagione senza titoli. Dal 1998 al 2001 il Milan vola sulle ali di Alberto Zaccheroni che riporta lo Scudetto a Milano e poi viene esonerato alla ventiduesima giornata della stagione 200-2001 e sostituito dalla coppia Tassotti-Cesare Maldini. La stagione successiva il Milan si affida ad Antonio Di Gennaro e Fatih Terim; la strana coppia dura fino alla decima giornata poi lascia il posto alla storia: Carlo Ancelotti, il tecnico del Grande Milan 2.0 che dal 2002 al 2009 riporterà il Milan sul tetto d’Italia, d’Europa e del mondo. Lascia da vincente e affida la squadra a Leonardo e al suo modulo fantasia che però non premia, vive di emozioni e non di successi. L’esonero arriverà a fine stagione, quando Berlusconi e Galliani spiazzano tutti chiamando al Milan Massimiliano Allegri.

Gli allenatori del Milan dopo Allegri

Dopo tre anni e mezzo, uno Scudetto e una Supercoppa Italiana, l’ex tecnico del Cagliari viene esonerato nella stagione 2013-2014, quando il Milan scrive la storia con il primo allenatore di colore sulla panchina di una squadra di Serie A: Clarence Seedorf, esonerato a fine anno per una serie di divergenze con Adriano Galliani. Nel 2014-2015 i rossoneri si affidano a un altro grande ex, Filippo Inzaghi, anche lui protagonista di un’esperienza poco fortunata. Nel 2015-2016 si susseguiranno sulla panchina rossonera Mihajlovic e Cristian Brocchi, pupillo di Silvio Berlusconi. Fatale la mancata qualificazione all’Europa League, raggiunta poi dal suo successore: Vincenzo Montella, il primo tecnico del Milan made in China e l’ultimo dell’epoca Berlusconi.

VINCENZO MONTELLA

Il 27 novembre 2017 il tecnico campano viene esonerato dopo il pareggio (0-0) contro il Torino. Il suo sostituto è l’ex tecnico della Primavera Gennaro Ivan Gattuso.

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