Allevamenti intensivi, com’è prodotta la carne che mangiamo

Allevamenti intensivi, com’è prodotta la carne che mangiamo

Per produrre a ritmi industriali, gli allevamenti intensivi usano macchinari e farmaci in grado di far triplicare il volume degli animali.

Dietro la produzione del pollo, uno degli alimenti ritenuti principali nella dieta delle persone, c’è una tragica realtà. Si tratta degli allevamenti intensivi o industriali, che puntano all’ottenimento di un prodotto al minor costo possibile ed in quantità enormi, utilizzando il minimo spazio. Per poter produrre a ritmi industriali, gli allevatori utilizzano appositi macchinari e farmaci in grado di far raddoppiare – se non triplicare – il volume degli animali.

In tutto il mondo il consumo del pollo e della carne in generale avviene in quantità elevate, appunto industriali. Sotto forma di petti e cosce, nuggets del Mc Donald’s e affettati, la nostra alimentazione è ricca di questo tipo di carne bianca, considerata particolarmente salutare per la salute per la sua assenza di grassi. Nel momento in cui gli allevamenti diventano intensivi, però, la salubrità di questo alimento viene compromessa.

Il numero dei polli sulla terra ammonta a 26 miliardi. Con gli allevamenti intensivi ne vengono macellati circa ottocento al secondo. Gli allevamenti industriali sono talmente diffusi che il 95% del pollo che consumiamo a livello Europeo è prodotto proprio con questo metodo.

Allevamenti maiali

La tipologia di pollo più diffusa al mondo si chiama Broiler. Si tratta di un tipo di pollo dalle piume bianche, geneticamente selezionato dall’uomo per crescere nel giro di soli 40 giorni. Al termine di questi il pennuto avrà un petto così gonfio – a causa dei farmaci che gli vengono somministrati – da non essere nemmeno in grado di camminare.

Tra le conseguenze degli allevamenti intensivi, c’è un rischio molto alto di contrarre l’influenza aviaria. L’Italia è uno tra i principali Paesi ad essere colpito da questo tipo di malattia, ed il secondo per contagi all’interno degli allevamenti. Soltanto nel 2022 48mila animali sono stati abbattuti proprio a causa dell’influenza aviaria.

Fileni, l’azienda italiana per eccellenza per produzione di pollo

Il maggior produttore di alimenti costituiti da pollo in Italia si chiama Fileni. Si tratterebbe di un’azienda certificata per la sua sostenibilità e per la matrice biologica del cibo che produce. La realtà però è tutt’altra. Tra condizioni igieniche terribili e animali maltrattati, l’azienda Fileni è una delle multinazionali che contribuisce all’inquinamento e alla crudeltà animale. Sono tantissimi i video in cui vengono mostrati gli operai dell’azienda mentre spezzano il collo ai polli in quanto troppo piccoli per essere venduti.