L’ONU approva la risoluzione USA sulla guerra in Ucraina, emendata dalla UE. Washington si astiene e vota contro il testo europeo.
Il terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina ha visto un acceso dibattito all’ONU, culminato con l’approvazione di una risoluzione proposta dagli Stati Uniti, ma modificata da emendamenti europei che hanno cambiato il senso del testo originale.
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Una votazione complessa e carica di tensioni
Gli Stati Uniti avevano presentato la risoluzione Path to Peace, un documento che puntava a stabilire un percorso negoziale tra Russia e Ucraina, evitando di attribuire responsabilità dirette. Tuttavia, la Francia, a nome dell’Unione Europea, ha proposto due emendamenti fondamentali: il primo sottolineava la necessità di una “pace giusta, duratura e complessiva tra Ucraina e Federazione Russa in linea con la Carta dell’ONU e i principi di sovranità, eguaglianza e integrità territoriale degli Stati”, mentre il secondo riaffermava “l’impegno alla sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti, ivi comprese le acque territoriali”.
L’Assemblea Generale ha votato a favore degli emendamenti europei con risultati contrastanti: 78 voti a favore, 16 contrari e 67 astensioni per il primo emendamento; 60 voti favorevoli, 18 contrari e 81 astensioni per il secondo.
Il testo finale della risoluzione USA, emendato, è stato approvato con 93 voti a favore, 73 astensioni e 8 contrari, tra cui Russia, Corea del Nord, Bielorussia e Sudan.
A sorpresa, gli stessi Stati Uniti si sono astenuti, coerentemente con quanto dichiarato in precedenza. L’ambasciatrice americana Dorothy Shea aveva infatti chiarito che la risoluzione originale non rappresentava “l’accordo di pace”, ma solo “il sentiero per la pace”, aggiungendo: “Porremo il veto su eventuali emendamenti europei”.
Il colpo di scena: l’astensione USA sulla propria risoluzione
La notizia più sorprendente è arrivata con il voto finale: Washington si è astenuta sulla propria risoluzione, ora modificata dagli emendamenti europei che ponevano l’accento sull’integrità territoriale ucraina. Gli USA, contrari a un approccio che potesse, secondo loro, “perpetuare la guerra delle parole”, hanno preferito non sostenere un testo che si allontanava dalla loro proposta iniziale.
La risoluzione, seppur approvata, ha quindi evidenziato una frattura tra gli Stati Uniti e i loro alleati europei. Resta da vedere come questa divisione influenzerà i futuri negoziati di pace e l’equilibrio diplomatico globale.