Dopo che il bilancio delle vittime è salito a 11, tutti gli addetti sono all’opera per continuare incessantemente le ricerche dei dispersi.
Le ricerche si concentrano nella zona di Contrada Coste, nel Comune di Barbara e si estendono a tutta l’area coinvolta dalla bomba d’acqua.
Sono decine, le squadre dei vigili del fuoco a lavoro dalla serata di giovedì, sia nella ricerca dei dispersi che nel prestare soccorso alla popolazione travolta dal fango. Da quanto si apprende da ANSA oggi, grazie alle favorevoli condizioni meteo, ci potrebbe essere un cambio di strategia nel ricercare Mattia e Brunella: oltre che percorrere il fiume Nevola, si potrebbe iniziare rimuovendo i grandi blocchi trasportati dalla piena.
Dispersi e vittime
Sono al momento 11 le vittime della drammatica alluvione nelle Marche. Identificata l’ultima vittima ritrovata: si tratta di Michele Bomprezzi, 47 anni, fratello dell’ex sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi. L’uomo era alla guida della sua automobile, travolta da acqua e fango e ripescata dal fiume Misa. Attualmente i dispersi sono: il piccolo Mattia, di 8 anni e Brunella Chiù, la 56enne che era in auto con la figlia.
Il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha firmato l’ordinanza che organizza i primi interventi urgenti in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato, nei giorni scorsi, alcuni territori delle province di Ancona e Pesaro-Urbino. L’ordinanza, tra le altre misure, nomina il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, commissario delegato e prevede misure per garantire l’assistenza della popolazione.
Le parole del papà del piccolo Mattia
Le parole del papà del piccolo Mattia, Tiziano Luconi, riportate dal Corriere della Sera: “Io Mattia lo devo ritrovare. In tre giorni ho dormito un’ora e mezza, ma se dovessi ribaltare ogni tronco che c’è laggiù, lo farei fino all’ultimo filo d’erba. Quando sono corso la prima volta al ponte di mattoni a cercarlo, un carabiniere mi gridava: “Che fai Tiziano, sei matto? Così rischi di perdere la vita. Diluviava. Gli ho risposto: “Ma che ho più da perdere, maresciallo? La mia vita è lui”», Finora l’hanno cercato coi droni niente da fare. Perché non provare anche con i cani molecolari?”.