La strage sulla Marmolada non è un episodio dovuto al caso ma alle disastrose condizioni climatiche.
La siccità e i temporali devastanti che ci stanno colpendo in questi giorni sono solo sintomi di un cambiamento climatico che non abbiamo voluto vedere per troppo tempo. Il ghiacciaio che si è staccato sulla Marmolada è una conseguenza delle alte temperature in cima alle Dolomiti: ieri caldo record con 10,3° in vetta.
Secondo il meteorologo Daniele Cat Berro della società meteorologica italiana il caldo è il primo responsabile. Con queste temperature estremamente alte è molto più probabile che il ghiacciaio si stacchi e crolli dalla parete. I nostri ghiacciai “hanno patito lo scarso innevamento dello scorso inverno” e quindi sono molto più “liquidi” condizioni di fine estate. Alcuni percorsi, infatti, sono indicati da fare a inizio stagione a causa delle temperature più basse, ma quest’anno è diverso.
“Non ce la faremo mai”: gli scienziati sconfortati
Bisogna essere più prudenti perché salire sui ghiacciai è più pericoloso perché i ghiacciai sono in balia dei raggi solari. Per questo si prevedono altri crolli soprattutto se le temperature continuano ad essere così elevate. Non usa mezzi termini il professore Jeffrey Sachs dell’Earth Institute: “La tragedia sulle Alpi è il risultato del riscaldamento globale indotto dall’uomo: i nostri amati ecosistemi sono in via di distruzione per la conseguenza diretta di folli comportamenti umani”.
Consulente dell’Onu su tematiche ambientali, Sachs dichiara che il riscaldamento terrestre sta accelerando. Nei prossimi anni saranno superati i limiti previsti dall’accordo di Parigi che prevede la neutralità climatica entro il 2050. L’economista ecologista è sconfortato difronte al quadro che si prospetta: “Non ce la faremo mai” a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.
“I pericoli si moltiplicheranno esponenzialmente e drammaticamente perché l’umanità sperimenta, già oggi, il costo di aver infrantoi limiti” dichiara Sachs. A questo cambiamento sono da imputare le siccità, la distruzione delle foreste e l’estinzione delle specie animali oltre che allo scioglimento dei ghiacci polari.