Alzheimer, la svolta: come proteggersi di notte per ridurre il rischio

Alzheimer, la svolta: come proteggersi di notte per ridurre il rischio

Come l’uso di tende oscuranti può ridurre il rischio di Alzheimer: un nuovo studio rivela il legame tra inquinamento luminoso e la salute.

Recenti ricerche stanno portando alla luce un nuovo fattore di rischio per l’Alzheimer: l’esposizione notturna alla luce artificiale.

Lo studio, condotto dal Rush University Medical Center negli Stati Uniti e pubblicato su Frontiers in Neuroscience, evidenzia una correlazione significativa tra inquinamento luminoso e l’incidenza della malattia. Ecco come risolvere.

Come ridurre il rischio di Alzheimer

Fortunatamente, come riportato da Today.it, ridurre l’esposizione alla luce artificiale notturna è possibile con piccoli accorgimenti quotidiani.

Tra i consigli dei ricercatori spicca l’uso di tende oscuranti nelle camere da letto, per bloccare le fonti di luce esterna come lampioni o fari di automobili.

La consapevolezza dell’associazione tra inquinamento luminoso e Alzheimer dovrebbe incoraggiare le persone ad apportare semplici cambiamenti“, ha affermato la ricercatrice Voigt-Zuwala.

Oltre alle tende, indossare una mascherina per dormire può essere un’altra soluzione pratica per chi vive in aree urbane o altamente illuminate.

Perché la luce artificiale è un fattore di rischio

Secondo i ricercatori americani, infatti, l’inquinamento luminoso notturno potrebbe essere un fattore di rischio modificabile per l’Alzheimer.

Abbiamo dimostrato che negli Stati Uniti esiste un’associazione positiva tra la prevalenza del morbo di Alzheimer e l’esposizione alla luce notturna, in particolare nelle persone di età inferiore ai 65 anni“, ha dichiarato Voigt-Zuwala.

Lo studio ha confrontato le mappe dell’inquinamento luminoso di 48 stati americani con le cartelle cliniche di migliaia di pazienti affetti da Alzheimer. Rivelando che l’esposizione alla luce artificiale è un fattore particolarmente incisivo nei più giovani.

La causa? Il nostro corpo è regolato da cicli naturali di sonno e veglia, detti ritmi circadiani, che rispondono alla luce e al buio.

L’esposizione alla luce artificiale di notte, che disturba questi cicli, può avere conseguenze fisiologiche, interferendo con il sonno e la rigenerazione cerebrale.