Amadeus, scatta la querela di Lucio Presta: “Ha mentito sotto giuramento”

Amadeus, scatta la querela di Lucio Presta: “Ha mentito sotto giuramento”

Scontro legale tra Lucio Presta e Amadeus: il manager accusa il noto conduttore di aver mentito sotto giuramento.

La vicenda tra Lucio Presta, noto manager televisivo, e Amadeus, celebre conduttore, sta assumendo toni sempre più accesi.

Dopo l’archiviazione delle indagini legate alla concessione dell’Arena di Verona per lo spettacolo di Checco Zalone, il manager ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il suo ex cliente e amico di lunga data.

L’accusa? Come riportato da Leggo, il conduttore avrebbe rilasciato dichiarazioni false sotto giuramento.

Amadeus

Le accuse di Lucio Presta ad Amadeus

Durante le indagini, Amadeus è stato chiamato a testimoniare. Secondo l’avvocato dell’accusa, il conduttore avrebbe: “Pur sotto giuramento, riferito fatti e circostanze del tutto inventate e prive di fondamento alcuno“.

In particolare riguardo ai rapporti tra Mazzi, Presta e Checco Zalone. Queste dichiarazioni avrebbero avuto l’intento di creare dissapori tra il manager e l’attuale sottosegretario alla Cultura.

È per questo motivo che Lucio Presta ha deciso di querelare il conduttore, accusandolo di aver inventato circostanze e fatti senza alcun fondamento.

La richiesta di archiviazione delle indagini, presentata dai procuratori di Verona il 17 luglio 2024, è stata accolta dal Gip presso il Tribunale di Verona che ha emesso il decreto di archiviazione.

Questo sviluppo è stato accolto con soddisfazione dall’avvocato, che ha dichiarato: “Ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, abbiamo la conferma della correttezza professionale e dell’onestà di Lucio Presta. Una bella notizia“.

Il contesto dell’indagine

Il caso riguarda lo spettacolo “Amore più Iva” di Checco Zalone, svoltosi il 5 e 6 giugno 2023 all’Arena di Verona.

L’evento era stato organizzato e prodotto dalla Arcobaleno Tre, società gestita da Lucio Presta e suo figlio Niccolò.

La concessione dell’Arena, chiesta un anno prima quando l’amministratore unico era Giancarlo Mazzi, attualmente senatore e sottosegretario alla Cultura, è finita al centro di un’indagine.

La motivazione? Dopo che una persona ha presentato un esposto alla Procura di Verona, insinuando l’esistenza di accordi poco trasparenti tra Presta e Mazzi.

Nel marzo 2024, le indagini hanno portato alla perquisizione degli uffici di Arcobaleno Tre, con l’acquisizione dei dati del cellulare e del computer di Lucio Presta.

Nonostante la delicatezza del caso e il coinvolgimento di personaggi noti, tra cui il parlamentare Giancarlo Mazzi, la Procura ha condotto le indagini con riservatezza.