Tremenda aggressione, afferrata al cranio da un orso: l’orrore in montagna

Tremenda aggressione, afferrata al cranio da un orso: l’orrore in montagna

Episodio spaventoso, quello avvenuto ai danni di una donna, Amanda Compton, in Alaska, precisamente ad Admiralty Island. Il dramma vissuto.

Una battuta di caccia nel Sud-est dell’Alaska si è trasformata in una drammatica giornata. La protagonista della orribile vicenda è stata Amanda Compton, una donna di 44 anni che si è trovata improvvisamente a fare i conti con la furia di un orso, precisamente un esemplare femmina che ha provato a difendere i propri cuccioli.

Amanda Compton aggredita da un orso: i fatti

La vicenda, riportata in queste ore dai media locali, è avvenuta nel mese di settembre ma solo adesso la vittima, Amanda Compton, ha deciso di raccontare le proprie emozioni, dopo essere sopravvissuta all’atroce furia di un orso.

Da quanto ricostruito, la donna si trovava insieme ad un amico ad Admiralty Island, una zona nota per essere ricca di orsi. I due avevano appuntamento per una battuta di caccia ai cervi e mai si sarebbero immaginati di dover far fronte ad una mamma orsa e al suo cucciolo.

L’orsa in questione sarebbe uscita allì’improvviso da un cespuglio e avrebbe aggredito la Compton afferrandola e mordendola alla testa. L’aggressione è durata solo pochi secondi in quanto l’animale è scappato poco dopo lasciando la donna sanguinante e con ferite importanti al capo e ad una mano.

Il racconto orribile

La povera Amanda ha ricordato ora quell’aggressione in ogni minimo dettaglio: “Erano le 12 in punto e un orso enorme è uscito all’improvviso da un cespuglio. Non c’è stato tempo di reagire che le sue mascelle erano già attorno alla mia testa. Era così grande che sentivo come mi stesse schiacciando tutto il capo. Per fortuna è durato poco perché poi è scappata via”, ha detto la Compton che ha riportato gravi ferite in testa e ad una mano.

L’orso non è poi stato seguito e ucciso in quanto intervenuto solo per difesa: “Gli attacchi di orsi sono rari ma non sono un pericolo. Ha attaccato per difesa e quando il pericolo è stato annullato se ne è andato”, ha spiegato Stephen Bethune, biologo dell’Alaska Department of Fish and Game.

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