Amanda Knox, la terribile confessione: “Sono stata torturata”

Amanda Knox, la terribile confessione: “Sono stata torturata”

Amanda Knox accusa la giustizia italiana di tortura psicologica dopo la condanna per calunnia verso Patrick Lumumba.

Amanda Knox, nota per il controverso caso legato all’omicidio di Meredith Kercher, ha recentemente espresso un duro sfogo contro la giustizia italiana.

La cittadina statunitense è stata condannata a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Ecco le sue parole.

Meredith Kercher

Amanda Knox e le accuse di “tortura psicologica”

Il fulcro delle recenti dichiarazioni di Amanda Knox, come riportato da Fanpage.it, si concentra su ciò che definisce come “tortura psicologica“, subita durante gli interrogatori condotti dalle autorità italiane.

Secondo la sua versione, durante le prime fasi delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher, sarebbe stata sottoposta a intense pressioni e manipolazioni.

Dopo ore di tortura psicologica, sono stata finalmente lasciata sola e ho iniziato a realizzare che le dichiarazioni che mi avevano fatto pressione per firmare probabilmente non erano vere“, ha scritto sul social X (precedentemente noto come Twitter).

La donna descrive il contesto in cui avrebbe scritto il memoriale del 6 novembre 2007. Un documento cruciale nella vicenda giudiziaria, come un momento di estrema confusione e stanchezza.

Afferma di aver cercato di ritrattare le sue precedenti dichiarazioni, fatte sotto coercizione, ma di essere stata ignorata dalla polizia.

Voglio chiarire che ho molti dubbi sulla veridicità delle mie dichiarazioni perché sono state fatte sotto la pressione di stress, shock ed estremo esaurimento“, ha riportato nel suo sfogo online.

La controversa condanna per calunnia

Il caso di calunnia, per il quale Amanda Knox è stata recentemente condannata, si riferisce a quanto accaduto durante le indagini iniziali sull’omicidio Kercher.

In quel contesto, accusò Patrick Lumumba di essere coinvolto nel delitto, per poi ritrattare. I giudici italiani hanno sostenuto che la Knox abbia deliberatamente accusato l’uomo.

Le motivazioni? “Per uscire dalla scomoda situazione in cui si trovava“, cercando di proteggere se stessa dalle accuse di omicidio.

Il giudice ignora quando ho scritto: ‘Chi è il vero assassino?’ e: ‘Non credo di poter essere usata come testimone di condanna’“, ha dichiarato Amanda, contestando la validità delle motivazioni che hanno portato alla sua condanna.

Nonostante la condanna per calunnia, Knox continua a proclamare la sua estraneità ai fatti: “Non ero presente a casa mia quando Meredith è stata assassinata…State tranquilli: tornerò in Corte di Cassazione per combattere questa cosa“.

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