Amanda Knox, clamoroso: torna davanti ai giudici dopo il caso Meredith Kercher

Amanda Knox, clamoroso: torna davanti ai giudici dopo il caso Meredith Kercher

Di nuovo davanti ai giudici Amanda Knox che torna in Italia dopo il caso Meredith Kercher per l’udienza per le calunnie nei confronti di Patrick Lumumba.

Si torna a parlare di Amanda Knox dopo il caso Meredith Kercher. Come era stato anticipato nei mesi scorsi, la donna sarà nuovamente in Italia e ancora una volta davanti ai giudici per assistere all’udienza della Corte d’Assise d’appello per le calunnie nei confronti di Patrick Lumumba, titolare di un pub di Perugia che la stessa Knox aveva accusato dell’omicidio prima di fare il nome di Rudy Guede.

Amanda Knox torna in Italia: la data dell’udienza

Secondo quanto si apprende da diversi media tra cui Fanpage, l’ex coinquilina di Meredith Kercher, Amanda Knox, accusata del suo omicidio insieme all’allora fidanzato Raffaele Sollecito, partirà dagli Usa per raggiungere la Toscana nei prossimi giorni al fine di assistere all’udienza della Corte d’Assise d’appello che dovrà stabilire si vi sia stata o meno la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. L’uomo, titolare di un pub di Perugia, era stato accusato dalla stessa Knox dell’omicidio della Kercher prima di fare il nome di Rudy Guede. La data prevista per l’udienza è quella del prossimo 5 giugno a Firenze.

Il caso di calunnia

Come sottolineato da Fanpage, la condanna della Knox per calunnia era diventata definitiva, ma successivamente la ragazza si era rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo. In quella circostanza era stata riconosciuta la violazione delle garanzie difensive negli interrogatori della notte del fermo. Per questa ragione la Cassazione, su richiesta della difesa, aveva applicato il nuovo articolo 628 bis del codice di procedura penale, annullando la sentenza precedentemente emessa e rimettendo gli atti nelle mani del giudice. Toccherà proprio al giudice, ora, valutare se il memoriale scritto la mattina del 6 novembre sulla base di quanto testimoniato dalla Knox possa essere considerato calunnia.

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