Europa League, il Milan torna a Vienna, lì dove vinse la Coppa dei Campioni contro il Benfica.
I sorteggi di Europa League 2018 sembra abbiano in qualche modo sorriso al redivivo Milan, tornato in Europa dopo una lunga e ingiustificata astinenza. Ingiustificata sì, perché nonostante tutto e nonostante tutte le vicissitudini societarie è sempre stato difficile vedere un’Europa senza il Diavolo, e questo vale per i tifosi ma anche per gli appassionati del mondo del pallone, per gli esperti e per gli addetti ai lavori.
Europa League, Milan: il girone
Le avversarie dei rossoneri saranno l’Austria Vienna, il Rijeka (Croazia) e l’Aek Atene (Grecia), e agli amanti della storia calcistica non avranno certo ignorato il fatto che il Milan tornerà a giocare nell’ex Prater di Vienna (oggi Ernst Happel Stadion) ed al Spyron Louis di Atene, campi di vittoria per il Diavolo che su quei manti erbosi ha conquistato tre Coppe dei Campioni, nel 1990, nel 1994 e nel 2007.
Europa League, il Milan torna a Vienna: nel 1990 ne uscì vincitore della Coppa delle Coppe.
Nella trentacinquesima edizione di quella che potremmo definire senza troppi indugi come la competizione per club più prestigiosa al mondo, il Milan di Arrigo Sacchi affronta il Benfica di Eriksson, uno che in Italia farà parlare di sé.
La partita è tirata ed equilibrata sin di primi minuti, maschia come si suol dire oggi. Le squadresi affrontano a viso aperto ma in campo ci sono due delle difese più compatte e meno penetrabili del mondo. Nel primo tempo è più Benfica che Milan ma un ottima Franco Baresi disinnesca ogni minacci avversaria. Nella ripresa il canovaccio della gara in realtà non cambia, con il Milan che difende bene e riparte velenoso fino al gol di Rijkaard al sessantacinquesimo minuto che trova una prateria di fronte a sé, si presenta a tu per tu con il portiere e lo infila con una conclusione di esterno destro.