Amnesty International denuncia l’uccisione di un attivista di 24 anni ucciso dalla polizia in Iran dopo essere stato torturato.
Un attivista di 24 anni, Ebrahim Rigi, sarebbe stato ucciso in Iran mentre era in custodia della polizia dopo essere stato torturato. Lo ha denunciato Amnesty International che sottolinea che la morte del manifestante beluci “mostra ancora una volta l’orribile attacco delle autorità iraniane al diritto alla vita”.
Il sito Haalvsh, che monitora le violazioni dei diritti umani nel Baluchistan, ha scritto che Rigi, il manifestante arrestato il 13 ottobre a Zahedan. Dopo essere stato rilasciato su cauzione, era stato poi nuovamente arrestato il 22 febbraio. L’uomo era stato portato alla stazione di polizia dove sarebbe morto un’ora dopo. Secondo la denuncia dei parenti il corpo dell’attivista presentava lividi e ferite.
La protesta nel Belucistan
Ieri a Zahedan capoluogo del Belucistan nel sud est dell’Iran hanno protestato alcuni manifestanti contro il governo all’uscita dalla moschea di Makki. “Giuriamo sul sangue dei nostri compagni che resisteremo fino alla fine”, è stato uno degli slogan gridati dai manifestanti, scrive Bbc Persian. In mattinata la moschea era stata blindata dalle forze di sicurezza mentre in città era stato fortemente limitato l’accesso a internet e alcune persone erano state picchiate e arrestate dagli agenti.
Attivisti hanno parlato di un “assedio” all’edificio religioso da parte delle forze di sicurezza, denunciando arresti e pestaggi di persone che tentavano di partecipare alla preghiera del venerdì nella maggiore moschea della minoranza sunnita in Iran.