Dopo il pesante ko contro l’Arsenal, Carlo Ancelotti finisce nel mirino: critiche alla sua gestione, Fab4 in crisi e il Brasile è pronto.
Nel calcio, spesso, l’apparenza inganna, anche per Carlo Ancelotti. Quando si pensa al Real Madrid, viene naturale immaginare una macchina perfetta, fatta di stelle e vittorie, di emozioni e trionfi. Tuttavia, anche il club più titolato d’Europa può attraversare momenti di profonda incertezza. Ed è esattamente ciò che sta succedendo a Valdebebas.
Una sconfitta può avere molti effetti: può rafforzare o distruggere, può aprire riflessioni o causare fratture. Il 3-0 incassato contro l’Arsenal nei quarti di finale d’andata di Champions League ha fatto emergere dubbi, tensioni e qualche malumore di troppo. E al centro del ciclone c’è Carlo Ancelotti, allenatore dal palmarès invidiabile ma oggi più fragile che mai sulla panchina madridista.

I segnali di un ambiente che scricchiola
In casa Real si respira un’aria tesa. Le critiche nei confronti del tecnico emiliano si fanno sempre più insistenti. Il paradosso? Gli si rimprovera una “mancanza di personalità”, non per la gestione del campo, ma per non aver alzato la voce contro una rosa considerata incompleta. Con Militao e Carvajal fuori da tempo e Alaba appena rientrato dopo un lungo stop, in molti si chiedono perché il club non abbia rinforzato la difesa. Ma Ancelotti non è tipo da polemiche pubbliche: ha accettato la situazione, adattandosi e spostando giocatori come Valverde in ruoli non naturali.
I Fab Four e l’ombra lunga di Mbappé
A complicare il quadro, le incomprensioni con i “Fab Four”: Mbappé, Vinicius, Rodrygo e Bellingham. A Londra sono apparsi spaesati, quasi irriconoscibili. Le loro prestazioni altalenanti e l’atteggiamento poco collaborativo in fase difensiva sono diventati un nodo difficile da sciogliere. Vinicius sembra appannato, Mbappé distante, Rodrygo discontinuo e Bellingham a tratti isolato. Un cortocircuito che riflette l’instabilità dell’intero progetto tecnico.
E mentre Madrid si interroga sul futuro, Rio de Janeiro osserva con interesse. La Federazione Brasiliana, che da tempo sogna Ancelotti alla guida della Seleção, potrebbe presto avere la sua occasione. Perché la vera notizia è questa: il futuro di Carlo Ancelotti al Real Madrid è appeso a un filo. E stavolta, nemmeno un’altra storica rimonta al Bernabéu potrebbe bastare a salvarlo.