Navigare nei siti web contribuisce in maniera significativa all’inquinamento ambientale. Ecco come funziona il processo.
L’inquinamento prodotto dai siti web è una delle cause che contribuisce al surriscaldamento globale. Si tratta di un vero e proprio problema da non sottovalutare. Purtroppo, questo fenomeno non è conosciuto da molte persone. Ogni giorno miliardi di persone nel mondo si collegano a Internet ed usufruiscono della rete.
Tutte le operazioni legate alla connessione internet, causano un impatto ambientale non di poco conto. Si tratta infatti di un problema reale ma di cui si conosce ben poco. La rete internet, nonostante sembri del tutto innocua per quanto riguarda il tema inquinamento, comporta dispendi energetici che hanno gravi ripercussioni sull’intero pianeta. Sono i dati consumati dal web a produrre l’inquinamento.
Infatti, più alta è la richiesta di dati e maggiore è il dispendio energetico utilizzato dai dispositivi. Nella fattispecie, un gb di dati richiede – in teoria – circa 200 litri di acqua per produrre l’energia elettrica necessaria per ricoprire il fabbisogno.
Il processo di raffreddamento dei server
In questo senso le fonti energetiche rinnovabili ancora non sono in grado di alimentare un tale dispendio di energia. Ma oltre all’energia elettrica utilizzata per le operazioni di calcolo, i server necessitano di ulteriore energia per essere raffreddati. Durante le operazioni di raffreddamento dei server, vengono impiegate delle ventole apposite, anche queste alimentate dall’elettricità. Se da una parte il progresso tecnologico ha portato delle migliorie significative nella vita quotidiana, è anche vero che ha causato dei nuovi problemi a cui far fronte.
È proprio per questo motivo che, anche il web, costituisce un importante fattore di inquinamento sul pianeta. In questo senso alcune società come Apple, Microsoft e Facebook, hanno deciso di impiegare fonti energetiche rinnovabili.
