Andrea Agnelli: "Porteremo la Serie A all'estero. E sulla Superlega..."
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Andrea Agnelli: “Serie A all’estero? Sì può fare”

ANDREA AGNELLI

Il numero uno della Juventus, in qualità di presidente dell’Eca, ha aperto il terzo World Football Summit. Ecco le prossime novità sul calcio europeo.

Il calcio del futuro sarà un calcio moderno, competitivo e aperto a molteplici novità. Lo ha annunciato Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell’Eca (European Club Association), nel suo discorso in apertura del terzo World Football Summit, organizzato a Madrid.

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Queste le sue dichiarazioni principali, riportate dalla Gazzetta dello Sport: “L’obiettivo primario a breve termine è la preparazione di un calendario internazionale unificato. Al momento ognuno fa come vuole, mentre è necessario allineare. I tornei delle varie Confederazioni devono essere disputati in anni pari con riposo per tutti quelli dispari. I calciatori non sono macchine e se sfruttati al massimo livello si rompono facilmente. Bisognerebbe prevedere pause internazionali a settembre e novembre, togliendo quella di ottobre, e una terza a giugno, alla fine della stagione dei club. Poi tutti a riposo. Bisogna razionalizzare“.

Andrea Agnelli apre alla Serie A all’estero

Uno dei temi più caldi è quello riguardante alcune partite delle leghe nazionali, che potrebbero essere esportate all’estero. Spiega Agnelli: “So che qui in Spagna il tema è caldo per l’idea di Javier Tebas, che ha lavorato benissimo in questi anni per far crescere nel mondo il marchio della Liga, di portare una gara di campionato negli Stati Uniti. In Italia abbiamo già esportato la Supercoppa, ma è più facile, visto che è fuori dal calendario. Abbiamo l’esempio di grandi competizioni come la Nfl o la Nba che esportano le proprie partite, quindi la cosa va considerata. L’idea per tutti è quella di raggiungere un’audience globale e per questo viaggiamo durante l’estate verso l’Asia o gli Stati Uniti. L’importante però è che con la Uefa si trovi una soluzione comune per tutti e non ci si limiti a iniziative isolate“.

Il futuro delle competizioni europee

Attuale anche il tema delle nuove coppe europee. Alla Champions League e all’Europa League si affiancherà certamente una terza coppa. Ma non si esclude ancora l’idea di una Superlega: “Ne abbiamo già parlato e continueremo a farlo. L’idea di campionati transnazionali è sul tavolo, perché l’esperienza dei diritti tv venduti in maniera comunitaria e non singola ci ha insegnato che uniti si guadagna di più, il prodotto si vende meglio. Si era parlato di allargare l’Europa League da 48 a 64 squadre, mentre è meglio ridurla a 32 e creare un’altra competizione con lo stesso numero di squadre. Verrebbero coinvolti lo stesso numero di club ma con un trofeo internazionale in più da vincere e la possibilità di creare competizioni equilibrate che sono più interessanti e dove tutti possono crescere“.

Agnelli attacca la Fifa e l’Uefa: “Noi rischiamo, loro vogliono la vita comoda…

La vision imprenditoriale di Agnelli e dell’Eca mal si concilia con quella di Fifa e Uefa: “C’è gente che non rischia nulla, che fa una vita molto comoda, mentre noi club sì che rischiamo. Gli imprenditori siamo noi: investiamo in stadi, infrastrutture, giocatori, academies e via dicendo, e se le cose vanno male paghiamo di tasca nostra. Fifa e Uefa si limitano a raccogliere e distribuire, raccogliere e distribuire, raccogliere e distribuire. Se incassano il 30% in meno, distribuiscono il 30% in meno. Se capita a noi andiamo in crisi, perché abbiamo costi fissi, centinaia di impiegati e un monte salari che arriva al 70% del fatturato. Per questo chiediamo di essere ascoltati quando parliamo di calendario internazionale“.

Fonte foto www.easports.com/it/fifa
Fonte foto www.easports.com/it/fifa

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ultimo aggiornamento: 24 Settembre 2018 16:43

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