L’Angelus di Papa Francesco di domenica 1 novembre 2020: “Non dimentichiamo quanto sta accadendo nel Nagorno-Karabakh”.
CITTA’ DEL VATICANO – Nell’Angelus di domenica 1 novembre 2020 Papa Francesco si è soffermato sulla lettura del brano evangelico: “In questa solenne festa di Tutti i Santi, la Chiesa ci invita a riflettere sulla grande speranza, che si fonda sulla risurrezione di Cristo: Cristo è risorto e anche noi saremo con Lui. I Santi e i Beati sono i testimoni più autorevoli della speranza cristiana, perché l’hanno vissuta in pienezza nella loro esistenza, tra gioie e sofferenze, attuando le Beatitudini che Gesù ha predicato e che oggi risuonano nella Liturgia […]“.
Papa Francesco sul Nagorno-Karabakh: “E’ tragico quello che sta accadendo”
Papa Francesco dopo l’Angelus si è soffermato sul Nagorno-Karabakh: “Non dimentichiamo quanto sta accadendo in quelle zone, dove gli scontri armati si susseguono a fragili tregue, con tragico aumento delle vittime, distruzioni di abitazioni, infrastrutture e luoghi di culto, coinvolgimento sempre più massiccio delle popolazioni. E’ tragico. Invito i responsabili a non pensare di risolvere la controversia con la violenza, ma impegnandosi in un sincero negoziato […]“.
Un pensiero anche per il terremoto in Turchia: “Preghiamo per le popolazioni dell’area del Mar Egeo che due giorni fa sono state colpite da un forte sisma“.
Papa Francesco: “Michael McGivney proclamato Beato”
Nella preghiera dopo l’Angelus il Pontefice ha ricordato la beatrificazione di Michael McGivney: “Il fondatore dei Cavalieri di Colombo si prodigò per sovvenire alle necessità dei più bisognosi, promuovendo il mutuo soccorso. Il suo esempio stimoli tutti noi a testimoniare sempre più il Vangelo della carità […]“.
“Nel pomeriggio di domenica 2 novembre 2020 celebrerò la Messa in suffragio dei defunti presso il Cimitero Teutonico, luogo di sepoltura nella Città del Vaticano. Mi unisco spiritualmente a quanti in questi giorni, nell’osservanza delle norme sanitarie, vanno a pregare presso le tombe dei loro cari, in ogni parte del mondo“.