L’Angelus di Papa Francesco di domenica 29 novembre: “Trascorrere il periodo d’avvento con maggiore sobrietà”.
ROMA – Primo Angelus (29 novembre 2020 n.d.r.) in periodo d’Avvento per Papa Francesco. “La liturgia odierna – ha detto il Pontefice – ci invita a vivere il primo tempo forte che è questo dell’Avvento, il primo dell’anno liturgico, l’Avvento, che ci prepara al Natale, e per questa preparazione è un tempo di attesa, è un tempo di speranza […]“.
Un concetto ribadito anche più avanti da Bergoglio: “L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza: ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla al suo fine ultimo e alla sua pienezza […]. Il Signore non ci abbandona, ci accompagna nelle nostre vicende esistenziali per aiutarci a scoprire il senso del cammino“.
Papa Francesco: “La pandemia genera paura e sconforto”
Un periodo di Avvento condizionato dal coronavirus: “Sappiamo bene che la vita è fatta di alti e bassi […] – ha sottolineato Bergoglio – inoltre, la pandemia genera paura e sconforto e si rischia di cadere nel pessimismo […]. Come dobbiamo reagire di fronte a tutto ciò? Con l’attesa fiduciosa del Signore che ci fa trovare conforto e coraggio nei momenti bui dell’esistenza […]. Un coraggio che nasce dalla speranza […]“.
Papa Francesco: “Un Avvento sobrio”
Al termine dell’Angelus il Pontefice si è rivolto ai fedeli presenti: “Auguro a tutti voi una buona domenica e un buon cammino di Avvento. Cerchiamo di ricavare del bene anche dalla situazione difficile che la pandemia ci impone: maggiore sobrietà, attenzione discreta e rispettosa ai vicini che possono avere bisogno e qualche momento di preghiera fatto in famiglia con semplicità“.
Non manca un pensiero alle popolazioni in difficoltà: “Desidero esprimere la mia vicinanza alle popolazioni dell’America Centrale colpite da forti uragani, in particolare ricordo le Isole di San Andrés, Providencia e Santa Catalina, come pure la costa pacifica del nord della Colombia. Prego per tutti i Paesi che soffrono a causa di tutte queste calamità“.