Il macchinario che ha ucciso Anila sarebbe stato attivato per sbaglio: adesso sarà un collega della vittima a dover rispondere per omicidio colposo.
Una tragedia a dir poco agghiacciante, che ha coinvolto una ragazza di soli 26 anni. Si chiamava Anila Grishaj la giovane vittima di un ennesimo incidente sul lavoro, avvenuto a Pieve di Soligo, in Veneto. Dai primi rilievi però emerge un dettaglio inquietante, che potrebbe coinvolgere un collega della 26enne.
La terribile morte di Anila
Da ben cinque anni, Anila Grishaj lavorava per la Bocon, azienda specializzata nella produzione di surgelati in provincia di Treviso. Ma ieri, martedì 14 novembre, la giovane è rimasta incastrata in un macchinario per l’imballaggio, che le ha schiacciato la testa.
Sul posto si sono precipitati vigili del fuoco e sanitari, ma ogni tentativo di rianimare la 26enne si è rivelato inutile. Momenti di panico per i genitori di Grishaj, che dopo essere stati avvertiti dell’accaduto non hanno potuto accedere all’interno dell’azienda per capire cosa fosse successo alla figlia.
“Era una situazione molto difficile, la loro è stata una reazione naturale in un momento drammatico. Ora attendiamo le indagini sull’incidente”, ha spiegato il sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan, commentando i momenti di ansia della famiglia.
Via alle indagini: l’accusa per omicidio colposo
La scena del crimine è stata sequestrata per gli accertamenti del caso, come anche il macchinario in cui Anila è rimasta uccisa. I Carabinieri si occupano delle indagini per stabilire le dinamiche della tragedia, mentre la Procura di Treviso dovrebbe aprire già oggi un fascicolo di inchiesta sul terribile incidente.
Tra le prime ipotesi c’è quella che si possa essere trattato di un errore umano. Secondo quanto appreso dalle prime indagini, pare che il macchinario sia stato azionato inavvertitamente da un collega della vittima, mentre la ragazza era impegnata nelle verifiche del macchinario stesso.
Ora l’uomo dovrà rispondere di omicidio colposo. Si attendono nel frattempo i risultati dell’autopsia sulla salma, anche se con ogni probabilità Anila pare essere morta a causa dello schiacciamento delle vertebre cervicali.
Il cordoglio dell’azienda
La Bocon, azienda in cui Anila Grishaj lavorava e in cui ha perso la vita, non può che essere ancora sconvolta per quanto accaduto ieri.
In un post su Facebook, l’azienda ha scritto: “Siamo profondamente affranti, addolorati e increduli per il gravissimo lutto che ci ha colpito. Eravamo molto legati ad Anila che era con noi da tempo e che era molto apprezzata per le sue qualità umane e professionali”.
“Sappiamo che il nostro dolore non è nulla rispetto a quello che stanno soffrendo i genitori e le persone a lei più care. Siamo a completa disposizione affinché siano chiarite del tutto le ragioni dell’incidente“, conclude il post.