Anlaids: la metà dei migranti con l’Hiv ha contratto il virus in Europa o durante il viaggio a causa delle violenze. La permanenza in Libia aumenta di quattro volte le possibilità di contagio.
Monito dell’Anlaids, dal quale fanno sapere che la metà dei migranti positivi all’Hiv hanno contratto il virus in Europa. Il secondo campanello d’allarme arriverebbe dal fatto che la permanenza in Libia, sulla quale sta battendo il governo italiano, aumenterebbe di quattro volte il rischio di contrarre la malattia.
A Genova il convegno in vista della Giornata Mondiale sull’Aids
Nel corso del convegno tenutosi a Genova in vista della Giornata Mondiale sull’Aids che si celebrerà il prossimo 1 dicembre, l’Onlus Anlaids ha portato alla luce una serie di dati preoccupanti.
Anlaids: la metà dei migranti con Hiv ha contratto il virus in Europa
Stando a quanto emerso dal convegno, la metà dei migranti affetti da Hiv hanno contratto il virus in Europa a causa delle condizioni stremanti in cui hanno compiuto il viaggio in mare, a causa degli abusi sessuali e/o dello sfruttamento della prostituzione e delle cattive condizioni igienico-sanitarie in cui vivono nel paese di arrivo.
La gran parte delle persone affette proviene dal continente africano, dove la malattia è molto diffusa, ma per la metà dei casi il contagio avverrebbe nel continente europeo, durante il viaggio o addirittura dopo il loro arrivo nel vecchio continente.
Emergenza in Libia: la permanenza aumenta di quattro volte il rischio di contrarre il virus
L’allarme principale riguarda soprattutto la Libia. I dati forniti dall’Anlaids mostrerebbero che la permanenza in Libia aumenta di ben quattro volte il rischio di contrarre il virus. Questo a causa delle torture e degli abusi.
Polemiche sul sodalizio tra Salvini e la Libia
Proprio in relazione all’ultimo dato sono nate le polemiche intorno alla politica adottata da Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha avviato una collaborazione proprio con le autorità libiche per ridurre il numero dei migranti in partenza dalle coste africane. Nel corso degli ultimi mesi decine di persone e associazioni hanno denunciato le violenze delle autorità libiche contro i migranti sollevando un caso particolarmente spinoso.