In passato abbiamo vissuto un anno “senza estate”

In passato abbiamo vissuto un anno “senza estate”

L’anno senza estate del 1816 cambiò il mondo: dall’eruzione del vulcano Tambora, alla nascita del “Frankenstein” di Mary Shelley.

Il 1816 passò alla storia come “l’anno senza estate“, un evento climatico straordinario causato dall’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia.

Questa eruzione provocò una serie di conseguenze catastrofiche che alterarono il clima globale, influenzando in modo drammatico la vita quotidiana.

In quell’anno, come riportato da LaStampa.it, complice il clima nacque “Frankenstein” di Mary Shelley.

Un “anno senza estate” nel 1816: le cause

Nel 1815, il vulcano Tambora eruttò con una forza devastante, rilasciando nell’atmosfera una quantità immensa di ceneri e gas vulcanici.

Come spiegato dall’Osservatorio Meteorologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, queste polveri: “Si comportarono come un filtro nei confronti dei raggi solari, provocando una sorta di piccola era glaciale che si protrasse negli anni successivi“.

Ma non solo l’eruzione del vulcano Tambora, fu la causa di quell’anno senza estate ma si sono presentati anche altri due fenomeni.

Il minimo di Dalton, una fase di bassa attività solare, ridusse ulteriormente l’energia irradiata dal Sole. Inoltre, la cosiddetta piccola era glaciale, una fase di raffreddamento globale iniziata nel Medioevo e protrattasi fino al 1850, amplificò gli effetti dell’inverno vulcanico.

Le conseguenze agricole e la nascita di “Frankenstein” di Mary Shelley.

Le conseguenze dell’anno senza estate furono devastanti. “Il raccolto dell’uva e del grano fu pessimo e la mancanza di pane fece subito esplodere la rabbia della gente, esasperata dalla fame e dalla drammatica situazione dopo le guerre napoleoniche“, riporta l’Osservatorio Meteorologico dell’Università di Napoli.

Le popolazioni rurali, dipendenti dall’agricoltura, soffrirono terribilmente. La carenza di foraggio portò alla macellazione di massa di animali da allevamento.

Ma una volta rimasti privi di animali da allevamento, le persone si videro costrette a mangiare qualsiasi cosa, compresi gatti e muschio.

Paradossalmente, il 1816 fu anche un anno di grande creatività letteraria. A causa del mal tempo, Mary Shelley, insieme a suo marito Percy Bysshe Shelley e altri amici, si trovava costretta a passare molto tempo al chiuso durante una vacanza sul lago di Ginevra, ospite di Lord Byron.

Fu in questo contesto che la nota scrittrice scrisse “Frankenstein“, un capolavoro che ha segnato profondamente la letteratura gotica e fantascientifica.