L’Antitrust colpisce ancora: arriva una multa per Google

L’Antitrust colpisce ancora: arriva una multa per Google

Google sanzionata dall’Antitrust francese per 250 milioni di euro.

L’Autorità garante della concorrenza francese ha imposto a Google una pesante sanzione di 250 milioni di euro, sottolineando una condotta non trasparente nelle negoziazioni con editori e agenzie di stampa per il pagamento dei contenuti giornalistici.

Questa decisione segna un nuovo capitolo nella lunga disputa tra il colosso di Mountain View e le istituzioni europee sul rispetto dei diritti d’autore nell’era digitale.

Le accuse a Google: arriva la multa dell’Antitrust

Come riportato da Tg24.sky.it, Google si trova al centro di accuse serie per aver gestito in modo opaco le trattative con gli editori e le agenzie di stampa, concernenti la remunerazione per l’uso dei loro contenuti giornalistici.

Un punto di frizione è stato il mancato rispetto degli accordi vincolanti presi da Google nel 2020, che prevedevano una chiara conformità alle normative europee in materia di copyright, seguite da una sanzione di 500 milioni di euro.

Gemini AI: l’accesa controversia

La situazione si complica ulteriormente con il coinvolgimento di Gemini AI, l’intelligenza artificiale sviluppate da Google. L’azienda viene accusata di non aver informato editori e agenzie sull’utilizzo dei loro contenuti da parte del software.

Questa azione dimostra una mancanza di trasparenza e rispetto nei confronti degli autori dei contenuti, alimentando ulteriormente le critiche. Le origini di questo scontro risalgono a un emendamento sul diritto d’autore dell’UE del 2019, volto ad adattare la legislazione all’era digitale e a garantire una giusta remunerazione per gli autori online.

Google, tuttavia, è vista come recalcitrante nel rispettare queste normative, provocando una lunga disputa legale con le autorità europee. La nuova multa è il risultato diretto della violazione da parte di Google di “alcuni dei suoi sette impegni“, inclusa la mancanza di negoziazioni in buona fede e la non collaborazione con il fiduciario di controllo, Accuracy, nominato dall’Antitrust per monitorare l’adempimento degli impegni presi dall’azienda nel 2022.