Antonio Calì arrestato a Milano dopo quasi tre anni di latitanza. E’ stato fermato mentre si stava andando a piedi verso metropolitana.
MILANO – Antonio Calì arrestato a Milano dopo quasi tre anni di latitanza. Il fermo è scattato nelle prime ore di martedì 21 aprile poco prima dell’ingresso di una fermata metro del capoluogo lombardo. Da parte dell’uomo nessuna resistenza, ma la confessione di essere lui in persona.
Nella perquisizione del suo appartamento milanese sono stati trovati diversi documenti subito sequestrati. Tra questi un biglietto aereo del suo viaggio da Valencia, le chiavi dell’abitazione in Spagna, 1.200 euro e una carta d’identità falsa.
La latitanza
Sono stati quasi tre anni di latitanza per Calì. Il suo arresto è stato effettuato nel 2013 e nel 2018, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari, ha fatto perdere le sue tracce manomettendo il braccialetto economico. Le ricerche sono arrivate ad un punto di svolta nel 2020 quando la Procura di Roma lo ha individuato a Valencia.
Approfondimenti che hanno testimoniato qualche mese dopo il suo ritorno in Italia, precisamente a Milano. La Squadra Mobile di Roma in collaborazione con i colleghi lombardi sono riusciti a chiudere il cerchio e a fermare l’uomo.
La condanna
L’ormai ex latitante è stato trasferito in carcere dove deve ancora scontare quasi 30 anni per traffico di droga aggravato dall’agevolazione ad associazioni di stampo mafioso.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo è stato molto vicino ai clan della ‘Ndrangheta e della Camorra soprattutto dopo la scarcerazione in seguito all’arresto per possesso di armi clandestine. La condanna è stata emessa dalla Procura di Roma e nei prossimi giorni potrebbe essere trasferito proprio nella Capitale per scontare la pena. La sua latitanza è ormai giunta al termine e presto è in programma un interrogatorio da parte della polizia per avere ulteriori informazioni su quanto successo nei mesi scorsi.