Vincenzo Montella e Antonio Conte, due destini che si uniscono: entrambi alla prova del nove, il Milan incrocia le dita e tifa Mourinho.
Dall’Inghilterra continuano a inseguirsi le voci circa il possibile esonero di Antonio Conte, scenario che solo fino a qualche settimana fa aveva dell’impossibile o almeno del fortemente irrealistico. I pochi punti in classifica e la sconfitta in Champions League contro la Roma di Eusebio Di Francesco hanno gettato l’ex ct della nazionale italiana nel centro delle polemiche e delle critiche. Lo spogliatoio a parole sarebbe dalla sua parte, ma la dirigenza dei Blues non è disposta ad attendere oltre e chiede al suo allenatore risultati immediati.
Due destini che si uniscono
Storia analoga a quella di Vincenzo Montella che in casa Milan sente il fiato sul collo e vive con la pressione del tempo che scorre, quel tempo che, come sottolineato da Massimiliano Mirabelli in maniera forse troppo diretta, è limitato per tutti e ha una scadenza. Anche Marco Fassone, di solito più neutrale negli interventi pubblici, ha sottolineato come il tecnico debba mettere da parte le idee di bel gioco e iniziare a portare grano in cascina, ossia punti in classifica. La sfida contro l’AEK Atene in Europa League rappresenta sicuramente uno scoglio ostico da superare, mentre la sfida contro il Sassuolo, posticipo della dodicesima giornata, storicamente non porta bene agli allenatori pericolanti del Milan. Massimiliano Allegri insegna.
Se Montella piange Conte non ride
Tornando in casa Chelsea, anche Antonio Conte è atteso dalla sua prova del nove: questo fine settimana i Blues affronteranno il Manchester United di Mourinho in una delle sfide più sentite della Premier. L’attenzione mediatica sulla gara è altissima, e un clamoroso flop del Chelsea potrebbe portare a un altrettanto clamoroso esonero di Antonio Conte. E se Montella non dovesse riuscire a conservare la panchina del Milan nei prossimi 180′ potrebbe succedere davvero di tutto…