La storia di Antonio Tiberi, la giovane promessa del ciclismo italiano, mentre si prepara per il Giro d’Italia.
Antonio Tiberi, nato nel 2001 e originario di Ciociaria, si sta affermando come una delle giovani promesse più brillanti del ciclismo italiano. Dopo una stagione impressionante con il team Bahrain Victorious, Tiberi si avvicina con entusiasmo e determinazione alla nuova stagione ciclistica. Recentemente intervistato durante il raduno invernale ad Altea, in Spagna, Tiberi ha condiviso le sue sensazioni e i suoi piani per l’imminente futuro sportivo.
Un inizio di stagione carico di aspettative
La stagione di Tiberi inizierà a metà febbraio con la Ruta del Sol. La sua preparazione per il Giro d’Italia include la partecipazione alla Tirreno-Adriatico, un periodo di allenamento in altura con la squadra, seguito dal Tour of the Alps e, infine, la sfida del Giro.
Il Giro d’Italia, che rappresenterà la terza grande corsa a tappe per Tiberi dopo il suo debutto nella top 20 alla Vuelta, è un obiettivo significativo. Ambisce a una posizione nella top 10, pur rimanendo aperto alle variabili della gara. La presenza di Damiano Caruso in squadra è un punto di riferimento fondamentale per la sua crescita, offrendogli preziosi insegnamenti e strategie.
Specialità e sogni futuri: cronometro e altri obiettivi
Campione del mondo juniores a cronometro nel 2019, Tiberi continua a considerare questa specialità un punto di forza, pur riconoscendo la necessità di migliorare in altri aspetti come la salita. Nonostante la pressione generata dal successo precoce di alcuni giovani ciclisti, Tiberi rimane focalizzato sul proprio percorso di crescita individuale, sottolineando l’importanza di raggiungere la maturità sportiva al momento giusto.
Interrogato sulle aspettative e sulla pressione derivanti dai successi di ciclisti italiani nei Grandi Giri, Tiberi appare tranquillo e motivato, alimentato dal sostegno e dalla fiducia espressi da figure autorevoli nel mondo del ciclismo, come Vincenzo Nibali e il ct Bennati. La sua visione del ciclismo, influenzata da campioni come Pogacar, Van der Poel e Evenepoel, riflette un mix di spensieratezza, tenacia e determinazione.
In conclusione, Tiberi parla delle sfide e delle opportunità che ha incontrato nella sua carriera fino ad ora, esprimendo gratitudine per il suo percorso relativamente non stressante attraverso le categorie giovanili. Oltre al ciclismo, coltiva un sogno non sportivo: riprendere l’attività familiare, un allevamento di mucche da latte, un progetto a cui penserà una volta conclusa la sua carriera nel ciclismo. Nel frattempo, il suo focus rimane fissato sul grande obiettivo: vincere il Giro d’Italia.