Gino Cecchettin al festival Women and the City: il padre di Giulia Cecchettin racconta il suo impegno contro la violenza di genere.
Gino Cecchettin, padre della giovane uccisa brutalmente da Filippo Turetta, è stato ospite principale all’ultima edizione del festival Women and the City, organizzato dall’associazione Torino Città per le Donne.
Il toccante intervento del padre di Giulia Cecchettin ha catturato il cuore del pubblico, aprendo uno spazio di riflessione sulla violenza di genere e il patriarcato.
Il messaggio di Gino Cecchettin
Gino Cecchettin, come riportato da Torinotoday.it, ha parlato della fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere.
“Da papà cerco di farla rivivere in qualche modo e questo è l’unico modo che ho per farlo“, ha spiegato come riportato dall’Ansa.it.
La sua è una battaglia che prende forma dal dolore, ma che ha l’obiettivo di aprire gli occhi a una società ancora troppo spesso cieca di fronte alle disuguaglianze e alle discriminazioni sulle donne.
Nel suo intervento, l’uomo ha raccontato come la tragedia dell’11 novembre abbia cambiato per sempre la sua vita e il suo modo di vedere il mondo.
“Ho visto migliaia di persone contro la violenza di genere“, ha detto, riflettendo sull’ondata di solidarietà che ha seguito la morte della figlia.
Ma l’aspetto più importante del suo percorso è stato il cambiamento interiore, avviato grazie alla figlia Elena: “Mi aveva messo degli occhiali nuovi“.
La consapevolezza sul patriarcato
Nella sua riflessione, Gino Cecchettin ha anche parlato di come il patriarcato sia stato presente nella sua vita, anche in modo inconsapevole. “Con mia moglie era già iniziato un determinato tipo di percorso“, ha raccontato, sottolineando come entrambi fossero cresciuti negli anni Settanta.
Le sue parole risuonano come un invito alla riflessione per molti uomini e donne, spingendo verso una maggiore consapevolezza delle dinamiche di potere all’interno delle relazioni e delle famiglie.
“Ringrazio delle parole che è ho appena ascoltato, però penso di non aver fatto niente di speciale, anzi mi meraviglio che le cose normali diventino speciali“, conclude.