L’appello dei sindaci a Conte: “Servono più controlli sul territorio”. E i primi cittadini del Bergamasco: “Fermiamo tutto”.
ROMA – L’emergenza coronavirus non si ferma e i sindaci hanno lanciato un appello al premier Conte per chiedere più controlli con l’obiettivo di contenere questa pandemia.
I sindaci al premier Conte: “Non lasciateci soli”
“Non lasciateci soli“. E’ questo l’appello lanciato dai sindaci al premier Conte. “Senza identificazione – ha scritto il primo cittadino di Cerveteri, Alessio Pascucci – non si può mettere in sicurezza il personale che ha contatti quotidiani con la cittadinanza. Servono più controlli per fermare il contagio“.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha deciso di scrivere una lettera (citata da Repubblica) non solo al premier Conte ma anche al ministro Gualtieri: “La tenuta funzionale e organizzativi dei Comuni, sul piano operativo e, soprattutto, sul piano finanziario è messa a dura prova dall’emergenza coronavirus. Maggiori oneri, entrate ridotte avranno un impatto sui nostri bilanci, approvati e in corso di approvazione. Un quadro che, non vi nascondo, allarma me e i miei colleghi. Il Paese rischia il collasso dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale“.
I sindaci della Bergamasca: “Fermiamoci davvero”
Una lettera comune, invece, è stata inviata dai sindaci della Bergamasca al premier Conte e al governatore Fontana: “E’ arrivato il momento di fermarci – si legge nella missiva – ma per davvero. Confidiamo in voi. Al momento, riteniamo che l’adozione di nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine“.
Un appello lanciato in più di un’occasione proprio dai primi cittadini di questa zona anche se il premier Conte non ha mai pienamente condiviso il pensiero. O almeno, il presidente del Consiglio, secondo le ultime indiscrezioni, era pronto a misure restrittive per le zone più a rischio anche se Speranza e Boccia insistono per provvedimenti omogenei.
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