Rivoluzione Apple, sbloccare l’iPhone con il battito cardiaco: ecco come funziona

Rivoluzione Apple, sbloccare l’iPhone con il battito cardiaco: ecco come funziona

La nuova tecnologia di Apple che utilizza il battito cardiaco per sbloccare i dispositivi: ecco come funziona e i suoi vantaggi.

Apple potrebbe presto introdurre una nuova tecnologia che permetterebbe di sbloccare i dispositivi utilizzando il battito cardiaco.

Questa innovativa funzione, come riportato da Fanpage.it, potrebbe rivoluzionare la sicurezza dei nostri dispositivi, rendendo il processo di autenticazione più sicuro e personale.

Apple, dall’impronta digitale al battito cardiaco: come funziona

Negli ultimi anni, i metodi di autenticazione per i dispositivi elettronici sono diventati sempre più sofisticati. Dopo le password, siamo passati alle impronte digitali e al riconoscimento facciale.

Adesso, Apple potrebbe essere pronta a compiere un ulteriore passo avanti: lo sblocco tramite elettrocardiogramma (ECG).

Secondo alcune fonti, l’azienda di Cupertino avrebbe registrato un brevetto presso il Patent Office statunitense, descrivendo un sistema che utilizza il battito cardiaco unico di ogni individuo come metodo di identificazione.

Questa tecnologia funzionerebbe grazie a un lettore di frequenza cardiaca incorporato nell’iPhone.

L’utente dovrebbe semplicemente tenere in mano il dispositivo affinché questo possa rilevare e analizzare il ritmo cardiaco, sbloccandosi così automaticamente.

Il battito cardiaco, essendo un parametro biologico unico per ogni persona, rappresenterebbe un metodo di autenticazione estremamente sicuro e difficile da falsificare.

I vantaggi e le sfide per il futuro

Oltre alla sicurezza, un altro possibile utilizzo dell’ECG potrebbe essere il monitoraggio dello stato d’animo dell’utente.

Ad esempio, durante un allenamento, il dispositivo potrebbe misurare i battiti cardiaci e suggerire canzoni con BPM adatti per migliorare le prestazioni fisiche o aiutare a rilassarsi.

Tuttavia, ci sono ancora diverse sfide tecniche da superare. I ricercatori del MIT avevano già esplorato questa tecnologia nel 2015, sviluppando il “BioPhone“, un dispositivo capace di tracciare segnali biologici.

Uno degli ostacoli principali rimane la capacità di misurare con precisione la frequenza cardiaca in diverse situazioni, come quando il telefono si trova nella tasca dei pantaloni o all’interno di una borsa.