“Apri, sono lo zio”: poi la violenta brutalmente e la minaccia di morte

“Apri, sono lo zio”: poi la violenta brutalmente e la minaccia di morte

A Torino, un uomo chiamato affettuosamente “zio” dalla vittima è accusato di violenza e minacce. Le indagini in corso.

A Torino, una donna è stata violentata e minacciata da un amico del suo ex fidanzato, che la vittima chiamava affettuosamente “zio“.

L’episodio è avvenuto domenica pomeriggio, quando l’uomo si è presentato a casa della ragazza e ha commesso l’aggressione. Ecco i dettagli dell’accaduto.

Uno “zio” violenta una giovane a Torino: la dinamica dei fatti

Tutto è iniziato quando, come riportato da Il Giornale, il 60enne ha bussato alla porta della vittima, presentandosi come al solito: “Apri, sono lo zio“.

La ragazza ha riconosciuto la voce e ha aperto la porta senza esitazioni, ignara di quello che sarebbe successo di lì a poco.

Secondo la denuncia presentata ai carabinieri, non appena varcata la soglia, l’uomo ha chiuso violentemente la porta e ha trascinato la ragazza sul divano, costringendola a subire un rapporto orale contro la sua volontà.

La giovane – pur immobilizzata – ha tentato di difendersi e, con enorme sforzo, è riuscita a fuggire nel bagno. Ma l’uomo l’ha seguita, bloccandola nuovamente.

Solo dopo che la ragazza lo ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine, l’aggressore ha deciso di lasciarla andare, non senza prima averla intimidita ulteriormente.

Le minacce di morte e l’arresto

Prima di abbandonare l’appartamento, il 60enne ha proferito parole cariche di violenza: “Se racconti alle forze dell’ordine cosa è successo ti faccio del male. Oppure chiedo ai miei amici di farlo per me“.

Sconvolta e in lacrime, la donna si è rifugiata da un’amica, che l’ha aiutata a chiamare i carabinieri. La giovane è stata immediatamente condotta all’ospedale, dove ha ricevuto cure mediche e una prognosi di venti giorni per le lesioni subite.

Grazie alla testimonianza fornita dalla vittima, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e minacce. Nonostante le prove e il racconto della ragazza, il 60enne ha respinto tutte le accuse.

Si è trattato di un fatto consenziente e volontario“, ha dichiarato tramite il suo avvocato. La difesa ha anche messo in dubbio la credibilità della vittima, facendo riferimento a presunti problemi di tossicodipendenza.

Tuttavia, spetterà ora alle indagini dei carabinieri fare chiarezza sull’accaduto e stabilire la verità dei fatti.

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