ArcelorMittal, i carabinieri nello stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Analisi concentrate nell’area a caldo della struttura. Conte incontra i rappresentanti della società.
Continuano i controlli nello stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Nella mattinata del 22 novembre i Carabinieri sono entrati nella struttura per nuovi controlli legati all’indagine partite dall’esposto presentato dai commissari dell’Ilva.
Taranto, carabinieri nell’ex Ilva: controlli legati all’indagine avviata dopo l’esposto dei commissari
I militari si sono concentrati sulla cosiddetta zona a caldo. I controlli vertono soprattutto per verificare le lo stato delle operazioni di bonifica dell’impianto e i lavori di manutenzione.
Gli inquirenti dovranno accertarsi se ci sia stato un lavoro di manutenzione e bonifica dell’impianto, se le materie prime siano state utilizzate in maniera corretta o se al contrario siano state sprecate magari per accelerare la chiusura dello stabilimento.

Conte incontra i rappresentanti di ArcelorMittal
E mentre i carabinieri ispezionano ogni metro quadrato considerato utile, il premier Giuseppe Conte prepara un incontro con i rappresentanti di ArcelorMittal nella speranza di convincere i franco-indiani a rimanere a Taranto.
Si procede quindi su un doppio binario. Da una parte c’è il tavolo politico-economico, con Conte il governo che vuole convincere ArcelorMittal a rispettare l’impegno preso. Parallelamente la giustizia sta valutando la gestione dello stabilimento dell’ex Ilva negli ultimi anni.
E se si arrivasse a risultati contrapposti? Se Conte convincesse Mittal a restare a Taranto e gli inquirenti dovessero registrare irregolarità riconducibili all’azienda? Cosa succederebbe in quel caso? La domanda inizia a circolare e la partita inizia a farsi davvero complessa.