Museum of Websites è un archivio di siti Web curato, che mostra ogni giorno curiosità e vecchi design dei siti più famosi.
Anche se pensiamo sempre a Internet come a qualcosa di “nuovo”, la Rete come la conosciamo ha più di vent’anni. E alcuni dei prodotti storici quindici anni fa avevano un aspetto che oggi sembra ridicolo. Grazie all’archivio di siti Web gestito da Museum of Websites possiamo toglierci la curiosità di vedere i vecchi siti e scoprire novità e curiosità.
Facebook, versioni vecchie targate 2004
Per quanto suoni incredibile, Facebook quindici anni fa non esisteva. La primissima versione, con accesso limitato ai soli studenti di HArvard, è del 2004. Ecco come si presentava allora la home page:
Seguendo il link sulla home page del Museum of Websites, possiamo vedere una galleria dei diversi design di Facebook in diversi anni, dalle origini fino a oggi.
Google, dal garage alle stelle
Google, oltre a essere il motore di ricerca globalmente più diffuso ed essere diventato una delle più grandi aziende del mondo, è anche famoso per non essersi mai preso troppo sul serio, come testimoniano anche i numerosi giochetti che nasconde ancora oggi. Lanciato ufficialmente nel 1998 dal garage di un’amico dei fondatori, ecco come si presentava:
Museum of Websites è diverso da Archive.org
The Internet Archive, reperibile all’indirizzo archive.org, si fa carico da decenni di conservare una propria “copia cache” delle pagine Web, sia di vecchi siti che ormai non esistono più, sia di quelli che sono cambiati nel corso degli anni. Un archivio di siti Web di dimensioni considerevolissime, che però è perfetto per chi sa già cosa cercare.
Museum of Websites, dal canto suo, non è un archivio, ma una collezione curata. Insomma, pur avendo molti meno siti da mostrare e anche un numero limitato di versioni per ciascuno, tutto quello che vediamo è stato scelto, presentato e gestito dai curatori.
Se vogliamo, è esattamente la differenza che c’è anche nel mondo reale fra un archivio e un museo. Il primo è più adatto per chi vuole fare le sue ricerche, il secondo è perfetto per lasciarci guidare nella storia. In questo caso, nella storia digitale.
fonte foto copertina: https://i.imgur.com/gesKoOF.png