Le operazioni dei soccorsi rese difficili dal maltempo hanno rinvenuto il corpo senza vita della 30enne Arianna Sittoni.
Il peggioramento delle condizioni meteo, con le nevicate sopraggiunte e la scarsa visibilità, ha impedito all’elicottero di volare in quota per trasferire altri soccorritori. Sul luogo dove era avvenuta la tragedia intanto gli operatori hanno scavato una buca per proteggersi dal maltempo. Un’operazione difficilissima anche per i soccorsi, che alla fine sono riusciti a recuperare Trevisan, mentre per Arianna Sittoni non c’era niente da fare.
Arianna Sittoni, 30enne di Pergine Valsugana (Trento), ieri pomeriggio era nel bel mezzo di un’escursione con il compagno di avventura, quando una valanga in val Orsera l’ha travolta fatalmente. Il suo corpo è stato ritrovato solo oggi, senza vita, mentre Guido Trevisan, il gestore di 46 anni del rifugio Caldenave, è sopravvissuto e si trova attualmente in ospedale sotto monitoraggio.
Le ricostruzioni
Solo pochi mesi fa, il 3 luglio scorso, Arianna si trovava sul ghiacciaio da un altro versante, e venendo a sapere degli escursionisti seppelliti dalla frana sulla Marmolada, aveva scritto sui social: “Alla montagna non si comanda a volte, ci si trova semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Purtroppo ieri lo stesso destino è toccato anche a lei.
Ieri pomeriggio la 30enne si trovava a 2100 metri dal rifugio Caldenave, quando alle 16,15 una telefonata al numero per le emergenze segnalava che Sittoni e Trevisan non erano tornato da un’escursione. L’elicottero del Soccorso alpino è intervenuto con gli operatori della stazione Bassa Valsugana, è una volta individuate le tracce degli escursionisti sono iniziate le ricerche dell’unità cinofila.
Trevisan è stato trovato cosciente, con una ferita alla gamba, ma è riuscito almeno a respirare grazie ad una bolla d’aria che si era creato nella neve. L’uomo è stato trasportato a valle dai soccorritori fino all’ambilanza al rifugio Carlettini. Poco dopo è stata trovata anche Arianna Sittoni, ma per lei non c’era più nulla da fare.