Un trend in aumento in molte città italiane. L’indagine è stata avviata dalla Polizia Postale.
La Polizia Postale ha preso di mira le chat Telegram di alcuni giovani, che si scambiavano esperienze riguardanti armi ed esplosivi fatti in casa. Oggi, 29 giugno, gli agenti hanno effettuato perquisizioni nelle abitazioni di otto minori in sette città italiane: Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso. “Io avevo una Glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano“, si vanta su Telegram uno dei ragazzi, intercettato dalla Postale.
I ragazzini pubblicavano “foto degli ordigni realizzati”
Dalle indagini condotte sulle chat Telegram, emerge che i giovani si sarebbero presentati a scuola con alcune armi: in alcuni episodi si tratterebbe di armi vere, mentre in altri casi si trattava di armi a salve. Ecco cosa si legge in una nota della Polizia di Stato. “Gli internauti nelle chat affermavano di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole a salve o da softair“.
Questi ragazzi “richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori pubblicando anche foto degli ordigni realizzati“. Un fenomeno, in verità, noto da anni alle forze dell’ordine.
Un trend che non si arresta
Inoltre, il numero di incidenti correlati alle armi da softair e alle “repliche” è in aumento. Questo è dovuto alla crescente diffusione di tali armi, che sembrano identiche alle armi reali ma non hanno la capacità di sparare. “Al momento dalle indagini non emerge se abbiano fatto solo affermazioni o realmente avuto quei comportamenti“, afferma la Postale.
“Ma alcune perquisizioni hanno dato esito positivo, dato che nelle loro abitazioni sono stati trovati coltelli, armi giocattolo, tirapugni e altro materiale“. Ora tocca all’autorità giudiziaria per i minorenni, che valuterà se e quali provvedimenti adottare.