Arrestati due imprenditori cinesi a Torino per sfruttamento. Trenta lavoratori pagati 5 euro al giorno per 15 ore.
TORINO – Arrestati due imprenditori cinesi a Torino per sfruttamento. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli arrestati pagavano i loro trenta dipendenti 5 euro al giorno per 15 ore di lavoro. Cucivano con macchinari borse e vestiti sia d’inverno che d’estate.
Una situazione di semi schiavitù con un umo di 28 e una donna di 26 anni che sono finiti in manette dopo un blitz da parte della Guardia di Finanza di Torino. Nelle prossime ore previsti gli interrogatori per chiarire meglio la vicenda e cercare di capire se in passato anche altri lavoratori sono finiti in questa ‘trappola’.
Il blitz della Guardia di Finanza
Il blitz della Guardia di Finanza è scattato nelle prime ore di lunedì 23 dicembre 2019 dopo diversi accertamenti eseguiti nelle settimane precedenti. Tra gli operai diversi irregolari connazionali dei due imprenditori arrestati ma anche qualche italiano.
Molti di questi non uscivano mai da questi laboratori. Alcuni alloggiavano anche con la moglie e i figli. Al momento non sono stati riscontrati collegamenti tra i minori e questo tipo di lavoro. Accertamenti in corso per ricostruire meglio quanto accadeva in questi laboratori.
Gli arresti
Gli arresti sono avvenuti dopo diversi giorni di indagine. Gli imprenditori, infatti, sono stati intercettati nelle settimane prima del blitz con alcune perquisizioni effettuate dalle Fiamme Gialle. Controlli che non hanno fatto allarmare la coppia che ha proseguito il suo lavoro come se niente fosse.
La Procura con le prove acquisite ha ritenuto il caso di emettere un mandato di custodia cautelare nei confronti dei due imprenditori cinesi che ora sono in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Nelle prossime ore saranno ascoltati anche i lavoratori sfruttati per capire come funzionava questo meccanismo adottato dalla coppia orientale nel Torinese.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/pg/Guardia-di-Finanza