Scoperta una rete di aiuti insospettabili a Matteo Messina Denaro: tra gli arrestati un architetto e un tecnico radiologo.
Nel panorama criminale italiano, la cattura di Matteo Messina Denaro ha segnato una pietra miliare nella lotta contro la mafia. La sua latitanza, terminata il 16 gennaio 2023, ha svelato un retroscena sorprendente: 14 persone, tra cui figure professionali rispettabili come un architetto e un tecnico radiologo, sono state arrestate, accusate di aver assistito il capomafia nella sua fuga dalla giustizia. Tra i recenti arresti effettuati dai carabinieri del Ros emergono nomi inaspettati: l’architetto Massimo Gentile, il tecnico radiologo Cosimo Leone e Leonardo Gulotta, accusati rispettivamente di associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa. Come scritto su tgcom24.mediaset.it
La doppia vita di un architetto e le cure privilegiate al boss
Massimo Gentile, un architetto con un incarico amministrativo al Comune di Limbiate, si è distinto per aver ceduto la propria identità a Messina Denaro, facilitandogli l’acquisto di veicoli e l’esecuzione di operazioni bancarie sotto falsa identità. Queste azioni hanno permesso al capomafia di muoversi indisturbato e di vivere una vita apparentemente normale. Allo stesso tempo, Cosimo Leone, suo cognato, ha assicurato a Messina Denaro accesso a cure mediche rapide e riservate, consentendogli di sottoporsi a una Tac e ricevere trattamenti oncologici in tempi record, un privilegio sospetto in un sistema sanitario spesso critico. Come riferito su tgcom24.mediaset.it
Comunicazioni clandestine e supporto logistico
Leonardo Gulotta, attraverso l’utilizzo della propria utenza telefonica, ha facilitato comunicazioni cruciali per il boss, contribuendo così a mantenere attiva la rete di supporto a Messina Denaro. Queste azioni delineano un quadro di complicità che va oltre il mero aiuto logistico, svelando un sistema di protezione e sostegno ben radicato. Come detto su tgcom24.mediaset.it
La recente operazione di arresto getta luce su una vasta rete di sostegno che ha permesso a Messina Denaro di eludere la cattura per anni. Nonostante gli arresti, permane una “nebbia di omertà” che avvolge i dettagli della vita del capomafia, dimostrando la difficoltà di penetrare a fondo nei meccanismi di protezione della mafia. Questa persistente mancanza di trasparenza rappresenta una sfida significativa per le autorità, che continuano a lavorare per smantellare le reti di supporto alla criminalità organizzata.