Arrestato Biagio Passaro per ristori Covid illeciti

Arrestato Biagio Passaro per ristori Covid illeciti

Ha protestato contro le chiusure anti covid e durante l’assalto alla Cgil di Roma, ora Biagio Passaro è in arresto.

L’imprenditore e leader di “Io apro”, Biagio Passaro, è stato arrestato per la seconda volta. In quanto la prima riguardasse solo l’assalto alla Cgil a Roma, adesso le accuse sono plurime e più gravi. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe ottenuto i ristori covid che non gli spettavano, ed è stato parte di un caso di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

Tribunale

Al centro del caso c’è Biagio Passaro, l’imprenditore di Castelfranco Emilia e leader di “Io apro” che fu già arrestato (e poi scarcerato) per l’assalto alla Cgil a Roma. Adesso i militari della guardia di finanza di Modena mettono nuovamente sotto arresto l’uomo, ma questa volta con l’accusa di aver percepito i cosiddetti “ristori covid”, attraverso altre società quando non gli sarebbero stati neanche dovuti.

L’accusa

I Ristori Covid sarebbero quei bonus che lo Stato dava a imprenditori, commercianti e partite Iva per affrontare le chiusure dettate dalla pandemia. Peccato che Passaro abbia ricevuto quelle somme attraverso una tattica indiretta ed illecita, somme che non gli spettavano. Per le fiamme gialle, quei soldi sono stati acquisiti per conto di società, che comunque erano riconducibili al leader di “Io Apro”.

Attraverso delle documentazioni false, il signor Passaro avrebbe intascato ben mezzo milione di euro. E’ stato quindi arrestato con l’accusa di indebita percezione di erogazioni pubbliche, oltre al sequestro di beni mobili e immobili, conti correnti e disponibilità finanziarie per 900mila euro.

Inoltre, l’imprenditore è stato accusato anche di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. In tutto gli indagati sono cinque, in quanto amministratori di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita nel settembre 2020, che hanno sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare una serie di documenti e oltre 660mila euro.