Arrestato Giacomo Bozzoli, imprenditore condannato all’ergastolo: dopo undici giorni di latitanza, è stato trovato nella sua villa di Soiano.
Giacomo Bozzoli, imprenditore bresciano di 39 anni, è stato arrestato dai carabinieri nella sua villa di Soiano, in provincia di Brescia.
La cattura è avvenuta dopo undici giorni di latitanza. Successivamente alla sentenza della Corte di Cassazione che lo ha condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di suo zio Mario Bozzoli.
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L’arresto di Giacomo Bozzolo nella villa di Soiano
La latitanza di Bozzoli, come riportato da Fanpage.it, si è conclusa oggi, 11 luglio 2024. Quando i carabinieri di Brescia lo hanno rintracciato e arrestato nella sua villa di Soiano.
L’operazione delle forze dell’ordine è stata il risultato di indagini serrate e di un’accurata analisi delle sue possibili mosse.
Antonella Colossi, interrogata due volte dagli inquirenti, ha sempre sostenuto di non conoscere i piani del compagno e questa versione è stata confermata anche dal loro figlio.
Il bambino è stato ascoltato in audizione protetta con l’assistenza di psicologi forensi. Le dichiarazioni di Colossi e del bambino hanno contribuito a delineare un quadro più chiaro delle intenzioni di Bozzoli e a restringere il campo delle ricerche.
La sentenza e la fuga
L’8 ottobre 2015, Mario Bozzoli, zio dell’imprenditore, era scomparso misteriosamente. Le indagini avevano portato alla conclusione che fosse stato ucciso e il suo corpo distrutto nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno, nel Bresciano.
Dopo anni di processi e indagini, l’1 luglio 2024 la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva, condannando Giacomo Bozzoli all’ergastolo.
Dal momento della conferma dell’ergastolo si sono perse le tracce di Giacomo Bozzoli, scomparso e latitante insieme alla compagna e al figlio.
Numerose ipotesi sono state avanzate circa la sua destinazione, suggerendo un possibile viaggio verso il Sud America o il Nord Africa con l’uso di un passaporto falso.