A Latina due arresti per voto di scambio. In manette un imprenditore e un suo collaboratore.
LATINA – Due arresti a Latina per voto di scambio. Nelle prime ore di martedì 13 luglio i carabinieri hanno eseguito un mandato di custodia cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore del settore dei rifiuti e un suo collaboratore.
Come riportato da RaiNews, i due nel 2016 hanno pagato una somma di 45mila euro al clan Di Silvio per avere circa duecento voti per il capolista di Noi con Salvini.
Le indagini
Le indagini sono partite dopo le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia. Parole che hanno portato alla scoperta di questo scambio elettorale politico mafioso. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, con i 45mila euro dati al clan Di Silvio, il capolista di Noi con Salvini doveva avere almeno duecento voti nei quartieri di influenza della famiglia.
Elezione che per l’imprenditore sarebbe stata strategica per i suoi affari per quanto riguarda la gestione della bonifica del territorio pontino. Ora l’uomo, insieme ad un suo collaboratore, ha ricevuto un mandato di custodia cautelare ai domiciliari. Nelle prossime ore sarà interrogato per accertare meglio quanto successo e capire se altre persone sono coinvolte in questa vicenda.
In Calabria arrestato il sindaco di Trebisacce
Blitz anche in Calabria da parte della Guardia di Finanza. Come scritto dall’Ansa, in manette è finito il sindaco di Trebisacce con l’accusa di irregolarità nella raccolta delle firme per la presentazione della lista Io resto in Calabria. Con lui sul registro degli indagati sono iscritte altre 18 persone con l’accusa a vario titolo di peculato, concussione, truffa ai danni dell’Ente Locale e falsità ideologica.
Nella stessa regione attraverso una operazione dei carabinieri in manette sono finite 12 persone. Si tratta di cittadini vicini al clan Piromalli di Gioia Tauro. Tra i fermati anche Girolamo Piromalli e Salvatore Copelli, nipote del boss gIUSEPPE.