A Palermo quattro persone sono state arrestate dalla polizia nell’ambito dell’operazione ‘Cuci e scuci’. Dieci le misure cautelari emesse.
PALERMO – Blitz anticorruzione effettuato dalla polizia nella mattinata di martedì 7 maggio 2019 a Palermo. Gli agenti hanno arrestato quattro persone accusate di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. Nel mirino della Procura ci sono anche altre persone che al momento risultano solo iscritti sul registro degli indagati.
La loro posizione verrà valutata nelle prossime ore al termine dei primi interrogatori di garanzia. Con questa indagine è stato scoperto un sistema di tangenti nel settore degli appalti che ha visto il coinvolgimento anche di un importante distretto ministeriale.
Tangenti, quattro arresti a Palermo: le indagini
Le indagini sono partite dopo una segnalazione di un imprenditore. L’uomo ha fatto sapere alla Procura di Palermo di avere subito pressioni da parte di alcuni funzionari e richieste di mazzette per effettuare dei lavori di ristrutturazione in una scuola elementare della provincia.
Da qui l’inizio dell’inchiesta che è durata più di due anni e che ha portato al sequestro di diversi documenti che potrebbero essere utili al processo. Il cerchio non si è ancora definitivamente chiuso. Gli arresti odierni hanno inflitto un colpo importante a questa associazione ma nelle prossime settimane dovrà essere verificata la posizione delle altre persone indagate.
Arresti per tangenti a Palermo, gli indagati
Agli arresti domiciliari sono finiti gli ingegneri Carlo Amato, Claudio Monte, Franco Barbieri e il geometra e geologo Antonio Casella. Sul registro degli indagati risultano anche l’architetto Antonio Turriciano e l’assistente geometra Fabrizio Muzzicatto che non potranno esercitare la loro professione per 12 mesi. Mentre altri otto imprenditori del settore edilizio hanno ricevuto il divieto di non poter contrattare per un anno con la pubblica amministrazione.
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