Arresto Cecilia Sala in Iran: ecco le due possibili accuse
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Direttore: Alessandro Plateroti

Arresto Cecilia Sala, ecco le due possibili accuse: spunta l’ipotesi spionaggio

Cecilia Sala

Cecilia Sala arrestata in Iran: il caso legato a una doppia partita giudiziaria, ecco le due ipotesi più accreditate.

La giornalista italiana Cecilia Sala è detenuta da dodici giorni nel carcere di Evin, in Iran, con l’accusa di aver violato le leggi islamiche. Teheran ha chiarito che l’arresto, avvenuto il 19 dicembre, è avvenuto “in conformità alla normativa vigente” e che l’ambasciata italiana è stata informata. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, il contesto appare complesso e intrecciato a questioni internazionali.

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Le accuse contro Cecilia Sala

Sala era entrata in Iran il 13 dicembre con un visto giornalistico, ma le autorità iraniane non hanno fornito dettagli precisi sulle presunte violazioni. 

Due possibili accuse emergono come principali ipotesi: quella di spionaggio per un Paese straniero o di collaborazionismo con Israele. Accuse gravi, che potrebbero complicare ulteriormente la sua situazione.

Nel frattempo, l’Iran ha consegnato una lista di avvocati locali all’ambasciatrice italiana Paola Amadei, suggerendo che il caso si stia muovendo su binari diplomatici. Sala ha avuto accesso consolare e ha potuto mantenere contatti telefonici con la famiglia.

Il collegamento con il caso Abedini

L’arresto di Cecilia Sala si intreccia con la vicenda dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini-Najafabani, detenuto in Italia su richiesta degli Stati Uniti. Abedini è accusato di aver esportato componenti elettronici dagli USA all’Iran e di aver fornito supporto al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, considerato dagli Stati Uniti un’organizzazione terroristica.

La tempistica dell’arresto di Sala – avvenuto un’ora dopo l’udienza di Abedini alla Corte d’Appello di Milano – solleva il sospetto di una possibile ritorsione

Nonostante Teheran neghi questa correlazione, il legame tra i due casi appare evidente.

Sviluppi giudiziari e diplomatici

L’avvocato di Abedini ha richiesto gli arresti domiciliari per il suo assistito, proponendo un appartamento a Milano e garantendo che non fuggirà, con il sostegno della rappresentanza diplomatica iraniana. 

La decisione della procuratrice generale Francesca Nanni è attesa nei prossimi giorni.

Un eventuale segnale di apertura da parte italiana potrebbe facilitare una risoluzione diplomatica del caso di Cecilia Sala, portando a una possibile espulsione dal Paese. 

Questo scenario sarebbe più probabile in assenza di accuse circostanziate contro la giornalista.

Uno scambio di pedine?

La vicenda evidenzia la complessità delle relazioni tra Iran, Italia e Stati Uniti. Se da un lato l’Iran tenta di separare i due casi, dall’altro la coincidenza temporale e le dinamiche diplomatiche lasciano intravedere una possibile trattativa indiretta.

Il futuro di Cecilia Sala potrebbe essere deciso non solo nelle aule di tribunale, ma anche nei corridoi della diplomazia internazionale, dove ogni mossa può influenzare i delicati equilibri geopolitici.

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ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2024 15:10

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