La storia dell’arresto di José Mourinho: il caso Gullit e la resistenza alla Polizia

La storia dell’arresto di José Mourinho: il caso Gullit e la resistenza alla Polizia

L’incredibile storia dell’arresto di José Mourinho nel 2007, quando difese il suo cane Gullit contro la Polizia britannica.

José Mourinho ha sempre diviso gli appassionati e tifosi di calcio. Alcuni criticano il suo stile di gioco prudente, mentre altri lodano i suoi innumerevoli successi in ogni squadra che ha allenato.

Mourinho è noto per le sue battute taglienti e le uscite provocatorie, come quella volta in cui rispose a un dirigente del Catania dicendo: “Lo Monaco? Io conosco solo il monaco del Tibet“.

Ci sono persone che ammirano le sue abilità comunicative oltre che tecniche, mentre altre lo considerano un buffone. Mourinho è così: o lo ami o lo odi, e il ‘rumore dei nemici‘ non l’ha mai spaventato. Ha vissuto esperienze di ogni tipo, compresa una che pochi avrebbero immaginato: essere arrestato e tenuto in custodia per alcune ore, fino al pagamento di una cauzione.

Mourinho

Quella volta in cui José Mourinho venne arrestato

Come riportato da cronachedaspogliatoio.it, l’episodio riguarda ancora il calcio, perché l’unica volta in cui José Mourinho è stato arrestato, è successo per difendere il suo cane, Gullit. Non stiamo parlando del famoso calciatore, ma del cane di Mourinho, che portava il suo nome. La vicenda risale al 15 maggio 2007. Mourinho si trovava in una sala elegante per assistere alla premiazione del miglior giocatore del Chelsea, la squadra che allenava all’epoca, quando ricevette una chiamata dalla moglie.

Verso le 19.45, un ufficiale di polizia si presentò a un indirizzo nel centro di Londra insieme a un funzionario del servizio locale per la salute e la protezione degli animali. L’uomo di 44 anni arrestato per ostacolo alla polizia e successivamente rilasciato con una diffida era proprio José Mourinho. La casa in questione era la sua, e dopo la chiamata della moglie, Mourinho vi era giunto in fretta.

La resistenza alla polizia e la fuga di Gullit

Cosa era successo nel frattempo? Scotland Yard stava cercando di portare via Gullit, uno Yorkshire terrier, per far rispettare il periodo di quarantena previsto dalla legge britannica. Per portare un cane in Gran Bretagna da un altro Paese, in questo caso il Portogallo, sono necessarie varie certificazioni di vaccinazione e una registrazione specifica.

In mancanza di tali documenti, l’animale deve trascorrere sei mesi in un centro di quarantena a spese del proprietario. Questa era la contestazione fatta a Mourinho, il quale, tornato a casa, negò le accuse e sottrasse il cane agli ufficiali, rifiutandosi di consegnarlo.

Il portavoce di Mourinho dichiarò il giorno successivo: “Il signor Mourinho vuole chiarire che il suo cane è stato acquistato in Inghilterra da un allevatore rispettabile e ha tutte le vaccinazioni necessarie. Piena cooperazione sarà data alle autorità per qualsiasi problema di salute degli animali“. Tuttavia, la lite con gli agenti si intensificò a tal punto che Mourinho perse il controllo.

Rifiutandosi di consegnare il cane, fu arrestato per ostruzione. La vicenda si risolse con alcune ore di fermo e il rilascio su cauzione. Ci sono diverse ricostruzioni su ciò che accadde fuori dalla casa dello Special One. Di certo, a un certo punto, il cane Gullit scomparve. Non è chiaro se per la confusione o se, come raccontarono alcuni presenti nel 2007, Mourinho lo fece uscire di casa fingendo di dover rispondere a una telefonata. Un’ipotesi quasi cinematografica, ma che ben rende l’idea dell’intera vicenda.