Arrestato un 54enne di Reggio Calabria dopo anni di violenze contro la moglie, culminate con la minaccia di scioglierla nell’acido.
Un caso violenza domestica, che per anni ha visto una moglie e i suoi figli vivere un incubo quotidiano, si è concluso con l’arresto di un 54enne di Reggio Calabria.
Un incubo che aveva preso avvio nel 2021 e che ha visto la sua conclusione solo dopo l’ennesima minaccia di morte, questa volta aggravata dalla frase: “Ti sciolgo nell’acido“.
Gli anni di violenza domestica sulla moglie
Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, come riportato da Notizie.virgilio.it, gli episodi di violenza domestica erano diventati la quotidianità per la donna e i suoi figli.
L’uomo, descritto come autoritario e minaccioso, aveva trasformato la vita familiare in un inferno. Ogni giorno, la donna era costretta a subire insulti, minacce di morte e percosse.
Il tutto davanti agli occhi dei figli, di cui uno ancora minorenne. Questi ultimi, nonostante i numerosi tentativi di difendere la madre, si erano trovati impotenti di fronte alla furia del padre.
La situazione era talmente grave che la donna aveva cambiato più volte dimora, cercando rifugio presso parenti per sfuggire alla furia del marito.
Tuttavia, nonostante il tentativo di prendere le distanze, l’uomo non aveva mai smesso di perseguitarla. Nel 2023, dopo l’ennesimo atto di violenza, la donna ha trovato il coraggio di denunciare l’uomo.
Un passo decisivo che ha portato all’emissione di un ordine di arresto domiciliario per il marito, con il divieto assoluto di avvicinarsi alla famiglia.
La minaccia con l’acido e l’intervento delle forze dell’ordine
Nonostante la misura restrittiva, l’uomo non ha mai smesso di perseguitare la moglie. Le sue azioni sono diventate sempre più inquietanti.
Dunque, culminando in una minaccia che avrebbe potuto segnare un tragico epilogo. “Ti sciolgo nell’acido“, queste le parole che l’uomo avrebbe pronunciato nei confronti della moglie.
L’episodio più grave si è verificato quando il 54enne si è presentato armato di coltello presso l’abitazione dei genitori della donna, dove lei si era rifugiata.
Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei carabinieri, attivati secondo le procedure del Codice Rosso, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
A seguito di questi eventi, l’autorità giudiziaria ha ritenuto necessario inasprire le misure contro l’uomo, trasformando gli arresti domiciliari in custodia cautelare in carcere.
