Liceo del “Made in Italy”: di cosa si tratta

Liceo del “Made in Italy”: di cosa si tratta

La bozza del Ddl spinge per lo studio di più lingue straniere, delle eccellenze italiane, del diritto ed economia.

Spunta all’orizzonte la proposta di un liceo del “Made in Italy”, un tentativo di risollevare l’economia italiana presente in un nuovo Disegno di legge. Il piano di studi – che ha già raccolto qualche dissenso – vorrebbe posizionarsi perfettamente all’interno dell’attuale domanda ed offerta, spingendo sulle qualità di spicco del Bel Paese. Per essere approvato, il nuovo liceo dovrà essere messo a punto entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.

Solo a quel punto, ottenuto il sì della Conferenza Unificata, il Ministro dell’Istruzione darà inizio alla preparazione del regolamento scolastico. La data di partenza dovrebbe essere il 2025, anno in cui il percorso di studi del “Made in Italy” sostituirà quello economico sociale di Scienze Umane.

Che cosa si studierà?

Che cosa studieranno gli alunni del “Made in Italy”? Per poter diventare nuovi esponenti del Bel Paese sarà necessario affrontare argomenti come economia e diritto, utili a comprendere appieno tutti i settori produttivi, e poi tuffarsi nel mondo dell’imprenditoria. Il nuovo liceo, inoltre, analizzerà i momenti storici e culturali che hanno permesso alle eccellenze italiane di svilupparsi.

Focus importante del piano di studi sono le lingue straniere: obbligatorio impararne almeno due con un gran livello di padronanza. Per far sì che ciò avvenga si punterà sul CLIL, insegnamento di materie specifiche senza l’utilizzo dell’italiano. Gli studenti, infine, avranno modo di collaborare sul campo con imprese e aziende locali.