Omicidio Carol Maltesi, condannato l’assassino ma la famiglia della ragazza insorge: “Una vergogna”

Omicidio Carol Maltesi, condannato l’assassino ma la famiglia della ragazza insorge: “Una vergogna”

Il giudice ha escluso alcune aggravanti evitando l’ergastolo a Davide Fontana e facendo imbestialire la famiglia della vittima.

Saranno 30 gli anni di carcere che dovrà scontare Davide Fontana, il 44enne responsabile dell’omicidio di Carol Maltesi, 26enne uccisa lo scorso gennaio. Il Tribunale di Busto Arsizio, dopo sette ore di camera di consiglio, ha escluso le aggravanti di premeditazione, sevizie e motivi abbietti. L’accusa, nella scorsa udienza, aveva chiesto al giudice di dargli l’ergastolo, con due anni di isolamento diurno. La difesa, però, ha dimostrato l’assenza di premeditazione grazie agli accordi presenti fra i due protagonisti della vicenda.

L’uomo e la donna, infatti, avevano condiviso alcuni video hard durante la pandemia ed avevano intenzione di produrne altri. Un patto che ha letteralmente salvato Fontana dall’ergastolo, facendo cadere le accuse di premeditazione dell’omicidio. La ragazza, conosciuta nel mondo dell’hard come Charlotte Angie, era stata uccisa a martellate e l’uomo ha poi tenuto il suo corpo in un congelatore. Dopo alcune settimane, il 44enne lo ha fatto a pezzi e ha lanciato i resti in un dirupo del bresciano.

Il movente del terribile crimine

Fontana, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, aveva confessato di aver fatto a pezzi il cadavere per poi dargli fuoco, ma senza successo. A questo punto l’uomo ha conservato i resti della ragazza per alcune settimane prima di liberarsene. Il movente, secondo la procura, sarebbe legato ad alcune scelte di vita di Carol: la giovane voleva trasferirsi a Verona per poter stare vicina al suo bambino, frutto di una precedente relazione. L’ultima udienza, inoltre, ha anche assegnato i risarcimenti per l’omicidio della donnna: al figlio andranno 180 mila euro, 20 mila al padre del bamino e 100 mila ai genitori di Carol.

“So di poter sembrare parecchio distaccato e controllato – ha detto Fontana in aula chiedendo perdono –, provo un’enorme sofferenza ogni giorno. Sono pentito per quello che ho fatto e non so se riuscirò mai a perdonarmi. Voglio chiedere scusa a tutti, in particolare ai familiari di Carol e a suo figlio”.

La rabbia della famiglia

“È una vergogna – ha commentato Anna, zia di Carol Maltesi, mia nipote l’ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino. Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol. Con tutto quello che succede, tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote a 26 anni non torna più”.

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