Arrivano le “multe morali” in Italia: cosa sono e come funzionano

Arrivano le “multe morali” in Italia: cosa sono e come funzionano

A Savigliano Micca arrivano le “multe morali”: avvisi senza sanzioni per educare al rispetto delle regole statali e dei cittadini.

Nella piccola località di Savigliano Micca, un paesino di 1500 abitanti nella provincia di Biella, le classiche multe sono state temporaneamente sostituite dalle cosiddette “multe morali“.

Cosa sono? Si tratta di un esperimento che punta a sensibilizzare i cittadini su comportamenti scorretti, senza però infliggere subito sanzioni pecuniarie. Il messaggio? “Questa volta non paghi, ma non farlo più!“.

Nascono le “multe morali”: cosa sono e come funzionano

Il concetto delle “multe morali“, come riportato da Torinocronaca.it, è semplice quanto rivoluzionario. I vigili urbani, invece di lasciare multe vere e proprie, posizionano sul parabrezza delle auto un biglietto rosa con un ammonimento gentile.

La particolarità? L’infrazione viene segnalata, ma non c’è una vera sanzione economica da pagare. Le infrazioni segnalate sono quelle che, generalmente, causano disagio nella vita quotidiana.

Ad esempio dai parcheggi sui marciapiedi, sosta in spazi riservati ai disabili o sui passaggi pedonali, e soste in aree vietate.

È una campagna di sensibilizzazione – spiega il sindaco Alessandro Blottoma senza ricorrere subito a misure punitive. Un piccolo gesto per ricordare l’importanza del rispetto reciproco e della convivenza civile“.

Invece di sentirsi puniti, i cittadini vengono invitati a migliorare, in un clima di rispetto reciproco e collaborazione.

Un avvertimento temporaneo, in attesa di vere sanzioni

Tuttavia, come afferma il primo cittadino, l’iniziativa non è destinata a durare per sempre. Infatti, il periodo di “avvisi morali“, come lo ha definito il sindaco Blotto, sarà limitato.

Infatti, una volta terminata la fase educativa, chi continuerà a infrangere le regole verrà sanzionato con multe vere e proprie.

Il messaggio è chiaro: l’obiettivo non è punire, ma educare. La campagna delle “multe morali” è un tentativo di instaurare un dialogo costruttivo tra amministrazione e cittadini, cercando di far comprendere l’importanza di certi comportamenti per il bene comune.